«Giochi nella Roma». Beffa al baby portiere

26/08/2020 alle 16:35.
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IL GIORNALE DI VICENZA  - Il sogno di andare a giocare nelle giovanili della Roma si è infranto per una truffa. Una beffa bene orchestrata, che ha previsto anche un provino per quel portierino di 12 anni. I genitori hanno pagato una serie di spese per vederlo trasferire in un campus nella Capitale, ma il sedicente agente sportivo che era rimasto “affascinato” dalla bravura del ragazzino vicentino, incassati i quattrini, è scomparso nel nulla. Per questo nelle scorse settimane il papà del ragazzo ha sporto denuncia per truffa contro Andrea Lopez, 40 anni, che risulterebbe residente a Roma. E non è escluso che Giacomo sia l’unica vittima. «Abbiamo sentito che sarebbe accaduta una cosa simile ad un ragazzino del Bassanese», conferma il papà del .

La vicenda  inizia un anno fa. La famiglia di Giacomo  va in vacanza in Sardegna. Lì il ragazzino disputa il campionato esordienti ed è titolare nella sua squadra. I genitori, guardando le partite, fanno la conoscenza di Lopez, che si presenta come osservatore di diverse società di serie A e B.

La vacanza finisce ma i genitori del baby e Lopez si mantengono in contatto. Il mediatore spiega che sta organizzando un provino; e in effetti Giacomo viene chiamato a presentarsi ad Aprilia, in provincia di Latina, una domenica di dicembre. Lì ci sono ragazzini arrivati da tutta Italia, di diverse età; giocano alcune partite. Lopez riferisce alla famiglia del ragazzo che un dirigente della Roma si è detto interessato al ragazzino. Nelle settimane successive arriva l’ok: Giacomo potrà giocare nelle giovanili dei giallorossi. Con il lockdown tutto si ferma, ma il progetto prosegue: Lopez spiega che è necessario che il ragazzino si trasferisca. Nel frattempo i genitori, grazie a dei parenti nella Capitale, lo iscrivono in una scuola media. In giugno Lopez chiede loro una serie di “anticipi spese” per la preiscrizione al campus e per la “documentazione”. Si incontra con il papà e il nonno di Giacomo due volte fuori dal casello di Padova ovest, e i vicentini gli consegnano in contanti 2.500 euro. Lopez manda delle pratiche via mail: «Entro i primi di luglio sarà tutto definito». In realtà, in quei giorni fa sapere che deve andare all’estero e che rientrerà in agosto. I vicentini, però, non riescono più a mettersi in contatto con lui e scoprono che il numero è disattivo.