[..] Sei le volte in cui Stephan El Shaarawy ha fatto centro contro il Chievo e di motivi per festeggiare ce ne sarebbero stati, perché stando a chi lo ha visto allenarsi nelle ultime settimane, il Faraone, fisicamente, è uno di quelli che sta meglio. La sua rete, però, non è bastata a portare a casa i tre punti e allora festa sì, ma solo a metà. Forse anche meno, perché quando al fischio finale è l’unico della Roma che si presenta ai microfoni il volto non è certo quello di un giocatore felice: «È difficile trovare una spiegazione. In questo momento non siamo determinati». Non una cosa da poco, considerato che la Roma veniva dalla sconfitta di S. Siro con il Milan e sembrava entrata in campo nel migliore dei modi. A sbloccare la partita proprio El Shaarawy di sinistro su assist di Florenzi: una specialità della casa, visto che 4 degli ultimi 6 centri dell’attaccante sono arrivati da cross dalle fasce. «Dovevamo chiudere la gara perché in Italia le partite non finiscono mai e non puoi permetterti di concedere niente – dice –. Quando sei sopra di due gol in casa non puoi pareggiare. Non c’è tantissimo da dire su questo blackout, dobbiamo lavorare per rialzare la testa e ripartire». Se ci sarà qualcosa da dire, Di Francesco lo farà oggi al chiuso dello spogliatoio, certo è che la Roma dovrà ripartire dalla difesa. «Dalla fase difensiva – chiarisce El Shaarawy –. Il discorso riguarda anche centrocampisti e attaccanti, lo scorso anno era la nostra forza. E, io per primo, dobbiamo essere più cattivi». [..]

(gasport)