Roma, tre punti di personalità

09/01/2017 alle 13:26.
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IL MESSAGGERO (U. TRANI) -  La Roma, pratica e ordinata, inizia bene il 2017 e chiude al 2° posto il girone d’andata, staccando nuovamente il e restando in scia della che ha però una partita in meno. L’1 a 0 di Marassi, santificato dall’autorete di Izzo, è meritato e soprattutto di sostanza: il , in casa, ha conquistato 16 dei 23 punti e soprattutto ha battuto sia il Milan sia campioni d’Italia che guidano la classifica. Il 150° successo di sulla panchina giallorossa è dunque pesante e, da qui al traguardo, potrebbe fare la differenza.

ASSETTO CAMALEONTICO Come contro Gasperini a Bergamo, cioè davanti a chi ha lasciato la panchina a Juric, sceglie il e stavolta va a dama, ritrovando la vittoria in trasferta dopo 2 mesi e mezzo (l’ultima il 26 ottobre a Reggio Emilia contro il ). Difesa a 4, con a destra ed a sinistra. parte in panchina e lascia il posto a Juan Jesus che, in campionato, non è titolare dal 6 novembre contro il . si sistema dietro a : risultano loro i più intraprendenti, arrivando al tiro e creando chance anche per i compagni. La disponibilità di Peres sulla fascia destra è tatticamente utile ed efficace. Anche se precipitoso e a volte sciatto, fa comunque sentire la sua presenza con il solito dinamismo. La Roma, per chiudere meglio sulle corsie laterali e limitare quindi gli strappi di Lazovic a destra e soprattutto di Laxalt a sinistra, protegge con 5 giocatori. Peres, insomma, difende e attacca. Dal suo destro al volo, il vantaggio giallorosso. Fatale, però, la deviazione di Izzo come fu quella di Icardi nella gara vinta all’Olimpico contro l’: la conclusione sarebbe finita larga e Lamanna, entrato al posto di Perin all’alba del match, a quel punto non è più riuscito a intervenire. e si scambiano spesso le posizioni e fanno muro davanti all’area dove Fazio è lucido e attento. L’unico intervento di , su punizione da sinistra di Ninkovic sporcata davanti al , è complicato, con la palla che tocca anche il palo.Ma l’occasione è nata dal rimpallo fortuito. Il , insomma, fatica a costruire. In mezzo al campo a Juric, ceduto Rincon alla e infortunato Veloso, sono rimasti solo Rigoni e Cofie. Qualità pari allo zero o quasi. Anche per questo, inizialmente, Ninkovic si è abbassato da trequartista nel 3-4-1-2-per aiutare a centrocampo Rigoni e Cofie, quest’ultimo costretto alla marcatura personalizzata su . Nella ripresa, dopo il palo di su cross da destra di Peres, ecco Edenilson al posto di Ninkovic per cercare, nell’ultima mezz’ora, il pari ed evitare il 4° ko di fila. La Roma è meno propositiva e, a tratti lascia l’iniziativa agli avversari. Ma, semplice e quando serve umile, controlla la partita senza mai sbandare. Si sistema con il 4-4-1-1 per difendere il vantaggio, con e a guidare ogni ripartenza, appoggiandosi a destra sulla vivacità di Peres. Come contro la Lazio e il Milan la formula risulta vincente. Perché , nel ruolo di , conferma a destra proprio Peres e come nei 2 scontri diretti non prende gol. E’ il 7° match su 19 senza reti al passivo. Nel finale, con Pinilla già in campo per Lazovic, staffetta tra ex: dentro per il fischiatissimo . E a seguire per Peres e per . Ma nel recupero è ancora decisivo : parata da 3 punti sulla girata di Ocampos.