CORSERA (L. VALDISERRI) - Dal 2-0 a Livorno del 25 agosto 2013 al 3-0 al Livorno di ieri. Rudi Garcia, in un girone di campionato, chiude il cerchio di un lavoro quasi perfetto, che non è da 10 solo perché esiste uno schiacciasassi che si chiama Juventus, lunica squadra ad aver battuto la Roma in questa stagione e avversaria,
Il pericolo contro il Livorno, una squadra che sembra destinata con largo anticipo alla serie B, viste le scelte del presidente Spinelli, era proprio la deconcentrazione. Garcia aveva chiesto concentrazione e lha ottenuta. Tre gol, un mucchio di altre occasioni, nemmeno un vero tiro in porta degli avversari. Uno score che va sommato con quello di Roma- Genoa di domenica scorsa: sei punti, sette gol fatti e nessuno subito. Quella che giocò al Picchi, nel gran caldo dellestate, era una squadra con tante risposte da cercare. Questa è diventata, con il lavoro, un gruppo solidissimo che ha il piacere di giocare bel calcio e la serietà di non considerarlo mai soltanto un divertimento. Garcia ha gestito i diffidati (in panchina Maicon, Nainggolan e Florenzi) in vista dellimpegno di domenica prossima a Verona, contro lHellas, e ha fatto riposare Totti per martedì sera. Ha ricevuto risposte da tutti: da Torosidis, che ha ben sostituito Maicon, al rinato Dodò; da Ljajic e Destro, che cercavano fiducia e gol. Sono stati i migliori e hanno segnato tutti e due. La Juve resta lontana, ma Garcia non abbandona la sfida. Anche per questo sta per arrivare Michel Bastos, brasiliano, 30 anni, mancino, proveniente dallAl-Ain (Emirati Arabi Uniti). Descrizione del tecnico: «È un giocatore moderno, che può fare sia lesterno offensivo che difensivo. Lo conosco bene e spero che tutto vada in porto. Può essere anche unalternativa a Balzaretti». Con Garcia, a Lilla, nella stagione 2008-2009, il brasiliano giocò 37 gare, segnò 14 reti e poi fu venduto per 18 milioni di euro allOlympique Lione.
La differenza in campo tra Roma e Livorno è stata schiacciante. Ancor più dopo il gol di Destro, arrivato prestissimo. Gervinho, nelloccasione, è sembrato in fuorigioco ma lassistente, in mancanza di certezza, ha fatto quello che raccomandano Fifa e Uefa: non ha alzato la bandierina. Limportante è ricordarsene, nel bene e nel male: senza moviola in campo certe situazioni saranno sempre a rischio. Il Livorno, però, era davvero una preda indifesa. Era solo questione di tempo. Nel campionato italiano, una volta, cerano gli Zeman e i Galeone, che anche in provincia sapevano dare spettacolo e insegnare calcio. Adesso ci si chiude nella difesa a 5 e si spera solo nellerrore dellavversario. Poco per salvarsi, pochissimo per chi paga il biglietto e vorrebbe vedere calcio.