CORSPORT (R. BOCCARDELLI) - Sì, senza Totti (ma anche senza Totti e Gervinho) è unaltra Roma. Meno veloce, meno fantasiosa e potente in avanti. Meno prolifica: lo dicono i numeri delle ultime tre giornate: 3 gol fatti, 1 subito nelle tre gare senza il capitano; 24 fatti e 1 subito nelle prime 8 partite con Totti in campo. Cifre
UN PO DI STORIA - Il Totti direttore dellorchestra dattacco ed egli stesso realizzatore scelto, rimanda con la memoria alle prime immagini sfocate di leggendarie edizioni della Coppa dei Campioni quando i bianchi del Real Madrid dominavano il mondo calcistico. Alfredo Di Stefano era un nove che aveva in sè anche il dieci e tanti altri numeri. Sì, proprio come il capitano giallorosso. Di Stefano arretrava centralmente e mandava in gol Gento, Kopa, e lo stesso Puskas che teoricamente giocava un po dietro di lui. Ma chiedendo lo scambio e appoggiandosi sulle velocissime ali, andava poi egli stesso a concludere con effetti mortiferi per gli avversari. Prima di Di Stefano i finti nove si ricordano più per narrazioni tramandate che per immagini o ricordi personali. fanno parte di questa schiera sicuramente Hidegkuti, lungherese della mitica Honved e il brasiliano Ademir negli Anni Cinquanta. Mezzala, ma con attitudini e peso specifico simile vengono attribuiti anche a Valentino Mazzola, ispiratore delle manovre offensive del grande Torino. Con caratteristiche tecniche e atletiche diverse da Totti, riallacciando un po i fili del tempo, negli anni Settanta troviamo il grande Johan Cruyff, attaccante a tutto campo di unOlanda rivoluzionaria sotto il profilo tattico. (...)