CORSPORT (A. GHIACCI) - Il derby perso, per quanto pesante da digerire, era soltanto linizio. Perché il peggio per la Roma è arrivato dopo la fine della partita. Soprattutto per quanto riguarda la gestione di quello che immediatamente era stato battezzato come caso Pjanic. «Non ce lavevo con Zeman»
DISCORSO - Nel tunnel dentro lOlimpico, dove i giocatori passano per lasciare lo stadio, la situazione è stata gestita in maniera grottesca dalla Roma. Pjanic era diretto verso il pullman giallorosso e una delle nuove responsabili della comunicazione lha inseguito per un tratto di strada, tentando di chiedergli di provare a fare chiarezza davanti alle telecamere: «Lallenatore ha capito così - ha detto la dirigente - succede un casino...» . Pjanic, che ha subito detto di non essersi rivolto a Zeman, non era convinto, tanto che è arrivato fino alle porte del pullman. Nel frattempo uno degli uomini di Roma Channel era tornato a prenderlo e a quel punto Pjanic è riapparso nel tunnel. Dopo aver parlato ai microfoni della televisione giallorossa il bosniaco ha incrociato ancora la responsabile della comunicazione che in un altro fitto dialogo ha provato a spiegare al giocatore le ragioni per cui era giusto che tornasse a parlare: Pjanic, però, sembrava ancora poco convinto. In pratica, assistendo alla scena da pochi metri, è sembrato che la Roma stesse cercando di far sostenere la sua linea anche al giocatore.
TESI - [...] «E un ottimo giocatore - ha detto Zeman liquidando la questione della rispostaccia invitando tutti a sentire le parole del diretto interessato - ma io devo pensare allottimo della squadra. Con lui a centrocampo non abbiamo ancora lequilibrio che serve» [...]. Le dichiarazioni del giocatore non sembrano rispecchiare ciò che si è visto e rivisto in tv: «Non ce lavevo con Zeman ma non sono sorpreso perché qui cè sempre chi vuole andare contro la Roma. E la verità ho sognato di fare gol, ero arrabbiato perché stavamo perdendo e in generale per la situazione. Ma non mi sono mai permesso di insultare nessuno dello staff e ancor meno il tecnico. E il terzo derby che gioco e che perdiamo. Ero veramente arrabbiato, ho fatto il massimo per cambiare la partita. Penso che si poteva fare di più, mi dispiace per i tifosi perché non lo meritano. Gioco poco? Non ho avuto confronti con lallenatore, accetto le sue decisioni e do tutto in allenamento. Forse mi devo adattare, ma io faccio il massimo e state sicuri che non mollo e resto un professionista fino alla fine».