LA REPUBBLICA (F. S. INTORCIA) - Non è mai troppo tardi per buttarla dentro. Benvenuti nel paradiso del gol last minute: in serie A più di un quarto delle segnature (il 27,3% per la precisione) matura negli ultimi 15 minuti di gioco più recupero. Reti decisive, molto spesso: come quella di Marchisio a Siena, che ha consentito alla
Come nei libri gialli, le pagine più avvincenti sono le ultime, anche allestero. Eppure in Germania solo il 18% delle reti arriva nel quarto dora conclusivo, chissà se per radici tecniche o antropologiche. In fondo, lItalia è la terra dei Cesari e di Cesarini, il Renato oriundo che piegò lUngheria al fotofinish e si fece eponimo del minuto in cui alberga lultima speranza.
«Ma in Germania si gioca con ali vere, si punta subito a far gol, gli esterni si chiamano Robben o Ribery, qui facciamo passare per centrocampisti dei semplici terzini», spiega ancora Ballardini. «Comè che diciamo? Primo, non prenderle. Pensiamo subito e poi, più avanti, a fare gol. Aggiungete che noi allenatori quando operiamo un cambio siamo più propensi a mettere forze fresche in attacco che in difesa, e questo spiega laumento dei gol nel finale, quando subentra la stanchezza».
Questione di testa: nel finale rimane poco da perdere e sboccia la voglia di rischiare. Questione di gambe: nel campionato che lancia pochi giovani e tutti in attacco, perché dietro serve lesperienza, il gap di energie fra difensore e punta (spesso subentrata) aumenta strada facendo. Questione tattica: gli schemi con più attaccanti trovano spazio in corso dopera.
Il fenomeno dellincidenza crescente della zona Cesarini sulla fertilità è stato analizzato anche in una tesi di laurea in Scienze motorie a Milano. Un mese fa, in occasione delle gare di qualificazioni mondiali, lallibratore Paddy Power ha rimborsato le scommesse perdenti in caso di gol realizzato negli ultimi 5 minuti. Una sorta di polizza contro le sorprese dellultima scena.