Quegli insulti razzisti a Evra. E la Premier non lo vuole più

03/04/2012 alle 10:47.

CORSPORT (R. MAIDA) - E’ ottobre, si gioca Liverpool-Manchester United. Una partita tranquilla, finita 1-1, tra due grandi società che non si amano. Ma la storia squallida viene fuori dopo, con due protagonisti: un accusatore attendibile, Patrice Evra, e un accusato indifendibile, Luis Suarez. Evra denuncia una frase terribile dell’avversario in spagnolo («Non parlo con un negro»), scoppia il putiferio. Suarez proclama la sua innocenza, assicura di essere

 
LO SCANDALO - Ma l’episodio ancora più discusso succede in occasione della partita di ritorno, una settimana dopo il rientro di Suarez dalla . All’Old Trafford, durante le presentazioni iniziali, Evra tende la mano; ma Suarez lo ignora e tira dritto. Un nuovo affronto che Rooney “vendica” sul campo, battendo il Liverpool nonostante il gol dello stesso Suarez, e che Evra festeggia saltellando davanti all’avversario al fischio finale. Ne nasce un triste dibattito tra colpevolisti e innocentisti, con Alex Ferguson nella veste di censore: «Suarez è una vergogna per il Liverpool, io manderei via un giocatore così». Fortunatamente, in questo caso Suarez chiede scusa: «Avrei dovuto stringere la mano a Evra. Ho sbagliato e mi dispiace. Mi sono comportato malissimo. Ora voglio pensare a giocare e a dimenticare questa storia». (...)