Capello: "Dybala e Abraham mi ricordano Totti e Batistuta. Vincere si può"

07/08/2022 alle 08:16.
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GASPORT - Fabio Capello, ex allenatore della Roma ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano, nella quale si sofferma sul mercato del club giallorosso e sulla figura di Mourinho. Ecco le sue dichiarazioni.

Che succede adesso?
"Succede che la Roma non si può più nascondere. Al momento, solo l’ è un passo davanti alle altre – ammesso che non vendano Skriniar e Dumfries – ma per il resto i giallorossi sono all’altezza della , che ha già i suoi problemi, e del Milan".

Le piace questa squadra costruita spendendo per i cartellini solo i 7 milioni di Celik?
"Sì, mi piace parecchio, perché non sono stati presi dei parametri zero tanto per averli, ma perché rispondono a una logica, a un progetto tattico. Insomma, gli strumentisti ci sono, il direttore d’orchestra c’è, bisogna vedere solo che musica suoneranno".

A proposito di direttore d’orchestra, l’impronta di José Mourinho si vede nitida?
"José è un vincente, e lo ha dimostrato anche alla Roma. Adesso ha una squadra all’altezza delle sue aspettative, ma lui è perfetto nella gestione del gruppo e quindi non avrà problemi".

Lei non cambierebbe giudizio neppure se vendessero Zaniolo?
"Zaniolo è un grande talento, a cui bisogna solo augurare la salute per le qualità che ha. Ma sono convinto che la proprietà lo sostituirebbe in modo opportuno".

A proposito di proprietà, sabato scorso era la ricorrenza del secondo anno dei Friedkin alla guida della Roma. Non è positivamente stupefacente il loro silenzio così pervicace?
"Sono persone serie, capaci, ambiziose e lo stanno dimostrando. Tanti presidenti non resistono al fascino di avere i loro nomi sui giornali e sulle tv. Invece loro hanno scelto il basso profilo, senza però far venire in meno il loro impegno".

Lo sa che ora i tifosi sognano come 22 anni fa, vero?
"Fanno bene. Hanno una squadra forte e la passione si è risvegliata. Basta vedere l’Olimpico pieno nel finale della scorsa stagione e gli abbonamenti che hanno già fatto. E poi ha visto che spettacolo la presentazione di Dybala? Fantastica. Il rischio a Roma, infatti, è sempre il solito: la troppa euforia".

Giochiamo allora ai Fantastici Quattro. È possibile accostare Dybala a ?
"Guardi, il calcio si evolve in continuazione, ma se è un gioco le dico che l’argentino ha il tocco di palla, la capacità di trovare il compagno e la facilità di fare gol che aveva Francesco".

Detto che l’Aeroplanino Montella resta sempre nei cuori, Abraham dobbiamo accostarlo ovviamente a Batistuta.
"Andiamoci piano. Gabriel era un professore dell’area di rigore. Il senso della porta che possedeva lui l’hanno avuta pochi calciatori al mondo. Abraham è senz’altro più mobile, però siamo su un altro livello per il momento".

Più difficile avvicinare Zaniolo a Delvecchio, vero?
"Vero. Marco faceva più fase difensiva, copriva tutta la fascia quando occorreva. Zaniolo come caratteristiche è più un attaccante".

Pellegrini in mediana potrebbe avere qualcosa di ?
"Il brasiliano era più difensivo, mentre Lorenzo ha qualità più offensive, può andare in gol più facilmente. Ma l’accostamento con è un onore per tutti. Era un leader vero. Si ricordi che è stato capitano anche di una squadretta che si chiamava Brasile, non so se mi spiego".

Si spiega benissimo. E non abbiamo ancora parlato di Wijnaldum.
"L’ho seguito nel Liverpool ed è un ottimo giocatore. Uno di quei centrocampisti bravi a verticalizzare subito che piacciono a Mourinho. Per certi versi assomiglia un po’ a Locatelli della , e guardi che io ho grande stima per questo giocatore. Insomma, la Roma ora è una grande squadra. Pensi che c’è Spinazzola sulla fascia. Uno come lui sa fare la differenza come pochi. Si ricordi l’Europeo".

Morale: vuoi vedere che scricchiola proprio la difesa, che è uno dei punti di forza delle squadra di Mourinho?
"Secondo me è abbastanza solida, ma è meglio augurare tanta salute a Smalling. Con lui in campo è un’altra cosa".

Vogliamo ripetere il solito ritornello che i nuovi devono adattarsi perché c’è bisogno di tempo per capire il calcio italiano?
"Macché. Hanno preso giocatori forti ed esperti. Gente come loro può e deve fare subito la differenza".

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