SPINAZZOLA: "A novembre torno ad allenarmi, a dicembre gioco: questo il mio piano. Mourinho ti dice le cose come stanno. Il rifiuto dell'Inter mi ha cambiato"

04/09/2021 alle 09:01.
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SPORTWEEK - Leonardo Spinazzola ha rilasciato un'intervista sulle colonne dell'inserto de La Gazzetta dello Sport,  parlando di Nazionale, della Roma e del suo rientro. Con lui anche la moglie Miriam. Le loro parole:

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Cosa avete pensato nel momento dell’infortunio, il 2 luglio contro il Belgio?

"Perché a me? Dopo la botta, ho capito subito: “Mi è saltato il tendine”. È arrivato Bryan (Cristante) e gli ho detto che mi ero rotto tutto. Mi passavano davanti tanti pensieri, l’Europeo che se ne andava, il miglior momento della mia carriera e allora è cominciato un mare di lacrime. Il giorno dopo a Coverciano, però, già mi sono sentito meglio. I compagni mi hanno tranquillizzato. La notte ho faticato a prendere sono, ho fatto di nuovo mezz’ora di lacrime, poi mi sono bevuto due birre e ho detto: “Ok, ora basta“.

Miriam: "Io ero a casa davanti la tv. Appena ho visto la scena ho messo le mani in faccia. Tre anni fa, quando si è rotto il ginocchio in allenamento, non l'ho vissuto in diretta: questa volta è stata bruttissima. Lui piangeva e capivo che era una cosa grave. Poi c'era Mattia, che si era reso conto di tutto e mi chiedeva: "Perché papà piange?". Non sapevo cosa fosse, ho cominciato a piangere anche io. E forse il giorno dopo è stato peggio".

A Coverciano diceva “Andiamo ad alzare la coppa con le stampelle”. Era così convinto? 

"Sì, non lo dicevo tanto per dire. Sicuramente pensavo che saremmo arrivati in finale."

E il viaggio a Londra? 

"Stupendo. Quando non gioco ho l’ansia, perciò è stato bello rivedere i miei compagni. Il grande riconoscimento dopo la Spagna lo ricorderò per sempre."

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Prima dell’infortunio si parlava per lei di . Il cervello volava altrove? 

"No, stavo giocando l’Europeo, pensavo solo a quello."

Cosa ha pensato nel gennaio 2020, quando l’ non l’ha più presa dopo le visite mediche?

"Siamo gente con la valigia, ma certe volte ci rimani male. Sono cose che fanno crescere. La mia testa è cambiata lì, è scattato qualcosa, ho detto: “Adesso mi diverto io”. Certe cose servono a rafforzarti. Ho detto a Miriam (la moglie, ndr): “Se mi arrabbio di nuovo per il calcio, dammi uno schiaffo”. Lo facevo troppo."

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Mourinho che impressione le ha fatto? 

"Sembra che scherzi, ma ti dice le cose come stanno."

Nel 2022, è più facile che l’Italia rivinca il Mondiale o la Roma un titolo? 

"Speriamo tutti e due. Credo però che, povera città di Roma, la dovrebbero rifare dopo i festeggiamenti."

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Che effetto le ha fatto vedere gli inglesi che si toglievano la medaglia?

"Per me è normale, non è una mancanza di rispetto. Se arrivi secondo, vedi tutto nero."

Cosa cambierebbe del suo passato? 

"Il ruolo – cioè vorrei essere stato impostato prima come terzino – e la testa. Avrei dovuto avere più pazienza."

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Tornerà a gennaio, si dice. 

"Io dico meno. Ecco il mio programma: a novembre mi alleno e dicembre gioco. A Pinto e ai dottori l’ho già assicurato."

 

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