«Avevamo negato il permesso a festeggiare la vittoria dell’Italia agli Europei sull’autobus scoperto, ma i patti non sono stati rispettati». Il prefetto di Roma Matteo Piantedosi non nasconde l’amarezza per quanto accaduto lunedì scorso e «per le possibili conseguenze che potrebbero verificarsi nelle prossime settimane, nonostante il grandissimo lavoro svolto».
Non si doveva festeggiare?
«Certamente si. Ma con modalità diverse».
Come?
«Venerdì scorso abbiamo convocato un comitato per l’ordine e la sicurezza. Io avevo concordato la linea con la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e con il capo della polizia Lamberto Giannini. La riunione era proprio per decidere che cosa fare e per questo abbiamo coinvolto direttamente anche la Figc».
Quali erano le intese?
«La Figc chiedeva di consentire agli atleti della Nazionale di fare un giro per Roma su un autobus scoperto, ma è stato spiegato chiaramente che non era possibile. Abbiamo detto che non potevamo autorizzarli».
Perché?
«Dovevamo gestire il passaggio dal Quirinale a palazzo Chigi cercando di conciliarlo con le esigenze di sicurezza legate alla pandemia e dunque evitare in ogni modo assembramenti».
C’erano alternative?
«Lunedì mattina la Figc ha riproposto diverse soluzioni ultima delle quali quella di utilizzare una pedana da montare in piazza del Popolo, in pieno centro a Roma, dove far salire i giocatori che in questo modo potevano festeggiare con i tifosi».
L’avete autorizzato?
«Sì, abbiamo ritenuto che potesse essere una mediazione praticabile perché ci consentiva di tenere sotto controllo la folla in un unico luogo, verificando anche che le persone indossassero le mascherine come prevede il decreto in vigore quando ci sono gli assembramenti».
E invece?
«Nel primo pomeriggio di lunedì abbiamo avuto altri contatti diretti con lo staff della Figc che ha rinnovato la richiesta di poter utilizzare l’autobus scoperto. Abbiamo spiegato a tutti che le valutazioni non erano cambiate».
Però la pedana non era stata montata.
«Abbiamo pensato che avrebbero fatto fermare i giocatori davanti a palazzo Chigi dopo l’incontro con il presidente del Consiglio Mario Draghi. Ci avevano assicurato che il trasferimento sarebbe avvenuto con un autobus coperto. Invece poco dopo l’uscita dal Quirinale si è aggregato un autobus scoperto con la livrea e le scritte dedicate ai campioni d’Europa».
Lei ha parlato con lo staff del presidente Gravina?
«Certo e hanno sostenuto che c’era comunque già molta folla per le strade ed era forte intenzione dei calciatori di proseguire i festeggiamenti con l’effettuazione di un giro su un autobus scoperto».
Non potevate fermarlo?
«C’erano migliaia di persone in attesa del giro in autobus, vietarlo avrebbe potuto creare problemi di ordine pubblico».
(Corriere della Sera)