Scudetto, si comincia da tre

19/08/2019 alle 13:21.
sarri-juventus

IL MESSAGGERO (R. BUFFONI) - Dove eravamo rimasti? Ah, già: alla solita che alza la coppa dello scudetto. Sabato pomeriggio si riparte proprio dai bianconeri che a Parma proveranno a scrivere la prima pagina di una nuova, sensazionale, impresa: la conquista del nono scudetto di fila. Sarà una diversa però, non tanto negli uomini quanto nella filosofia. Dopo 5 stagioni trionfali non ci sarà più il risultatista Allegri ma Sarri e il suo gioco che, a Londra è stato ribattezzato con sarcasmo dai tifosi del Chelsea Sarri-ball. «Thank you and goodbye» ha salutato Sarri, chiamato alla delicata missione di vincere giocando bene con la .

LA SFIDA DEGLI EX - Non sarà facile e non è una frase fatta. Il precampionato ha detto che la rinforzata dagli acquisti di De Ligt, Danilo, Rabiot e Ramsey, sta assimilando, ma lentamente, le idee del suo nuovo tecnico che è alle prese con problemi di soprannumero. A oggi crescono nello scacchiere bianconero almeno uno fra Mandzukic, Dybala e Higuain con quest'ultimo, pupillo di Sarri, che spera ancora di convincere la società. Paratici però, se potesse, li cederebbe tutti e tre per arrivare a Icardi. E non sarà facile centrare il 9 per la anche per la concorrenza più agguerrita e affidata a due ex come e . Il e l' partono appena dietro ai campioni d'Italia. I partenopei con l'acquisto di dalla Roma messo accanto a Koulibaly contano di aver eretto un muro che consentirà di abbassare sensibilmente il numero di gol subìti (la scorsa stagione furono 36, come il Milan quinto e solo uno in meno del Torino settimo). In avanti, poi, dopo il regalo Lozano si aspetta da De Laurentiis un regalone: James Rodriguez o Icardi. L' riparte da che, oltre ad aver già trasmesso ai nerazzurri una bella fetta del suo carattere indomabile (un solo ko in precampionato, 0-1 con lo United) ha ottenuto rinforzi del calibro di Godin, Barella, Sensi e Lukaku. A Marotta è sfuggito che col belga avrebbe formato una coppia d'attacco in grado forse di pareggiare il gap con la .

IL QUARTO POSTO - Coi primi tre posti virtualmente assegnati, lassù in teoria resta da giocarsi soltanto il quarto e ultimo posto che vale la qualificazione . Sono in lizza Roma, Lazio, Atalanta, Milan e, forse, il Torino (bisogna vedere come i granata usciranno dal frullatore dei preliminari di Europa League). I giallorossi sono all'anno zero. Tramontate le bandiere e , hanno deciso di affidarsi al portoghese Fonseca, unico tecnico straniero del lotto delle big al quale per poter essere competitivo va dato almeno un difensore centrale all'altezza del ceduto . La Lazio prometteva di fare una rivoluzione invece sono rimasti tutti, da Inzaghi a Luis Alberto a Milinkovic. Inoltre, sono arrivati due esterni come Lazzari e Jony (contenzioso col Malaga permettendo) che oliano alla perfezione schemi già collaudati. Se Correa mantiene le promesse, i biancocelesti hanno tutto per farcela. L'Atalanta deve resistere alla sbornia e rimanere se stessa, mentre sul Milan bisogna sospendere il giudizio viste le contraddittorie prestazioni di questo precampionato.

LE ALTRE - Il campionato sembra essere salito di livello anche nella sua zona mediana. Destano curiosità la di Commisso e dell'usato sicuro griffato Pradè; il Cagliari che ha riabbracciato , preso Rog e tenuto Pavoletti; il del talento Pinamonti e delle geometrie made in Ajax di Schone. Per tutti un'avvertenza: il mercato chiuderà il 2 settembre. Non sarà Il trono di spade, ma gli ingredienti per vivere una stagione avvincente ci sono tutti.

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