IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Oggi pomeriggio, a Trigoria, primo test: Roma-Pro Calcio Tor Sapienza, ore 17,30, diretta Roma tv. Primo test soprattutto per la difesa, a cui Paulo Fonseca in queste prime settimane di lavoro ha dedicato molto tempo. I sincronismi, certi movimenti, il tipo di mentalità, da quel che si apprende, sono molto simili a quelli sperimentati con Eusebio Di Francesco nell'ultimo biennio: linea a 4 alta, pressing, portiere mai troppo tra i pali quando si è in possesso della palla. Tipico di una squadra che ragiona con lo sguardo verso la porta avversaria e non quella propria.
Il primo anno di DiFra, esperimento riuscito perfettamente: la Roma è stata una delle migliori difese del campionato, anche grazie ad Alisson; il secondo anno un mezzo disastro, problema che non si è mai riuscito a risolvere, nemmeno con il concreto Claudio Ranieri. Questo, come ha detto il ds Gianluca Petrachi, è l'anno zero. Si riparte, stessi principi ma, come stiamo vedendo, uomini diversi. Ma questa, per altro, è un'abitudine. Basti pensare a quanti centrali big la Roma ha cambiato in questi anni, da Kjaer e Heinze, fino a Marquinos, passando poi per Benatia, quindi Castan, Ruediger e ora Manolas, per non parlare dei portieri. Il perno, insomma, è sempre saltato, e quest'anno non siamo qui a raccontare una storia diversa. Olsen, Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov il quartetto base dello scorso anno, e ora si riparte da un altro portiere, Pau Lopez, un nuovo terzino sinistro, Leonardo Spinazzola, che si alternerà con Aleksandar Kolarov il quale, a quanto pare, non ha superato con Fonseca la prova da stopper.
Più, due nuovi centrali, uno è arrivato ieri, può stare in mezzo o sull'esterno destro, è Gianluca Mancini (due milioni per il prestito, più 13 per il riscatto e bonus fino a 8 legati a risultati individuali e di squadra, «essere un giocatore della Roma è un motivo d'orgoglio e mi ripaga dei tanti sacrifici fatti da quando ho iniziato a giocare a calcio. Non vedo l'ora di iniziare questa nuova avventura», ha detto a Roma TV), un altro è in arrivo, si parla con insistenza del belga del Tottenham, Toby Alderweireld, 30 anni, ben strutturato, esperto e di personalità. Ecco, dopo l'addio di Manolas (e Marcano) servirebbe uno con queste caratteristiche, oltre al giovane arrivato dall'Atalanta. Fazio e Jesus, a meno di offerte last minute, dovrebbero restare come alternative. Stesso discorso vale per Alessandro Florenzi, per ora è lui il terzino destro, e capitano, anche nel nuovo corso. Per ora, perché si sa, su Ale, è piombato il Siviglia, l'Atletico e ora il Tottenham. Nella lista dei difensori attuali vanno aggiunti anche Rick Karsdorp e Davide Santon. Se resta tutto così, uno sembra di troppo.
La Roma nell'ultimo campionato ha subito 48 gol, 1,26 a partita. E' questo il motivo che l'ha sempre tenuta lontana dalla Champions, bel altro trend l'anno precedente, chiuso con 28 reti incassate. Era un'altra squadra, a parte Alisson c'erano centrocampisti che sapevano proteggere bene la porta, vedi Strootman e Nainggolan. Non a caso, Fonseca ha chiesto un rubapalloni come Jordan Veretout, oltre che un portiere più adatto al suo calcio. Il francese giocherebbe, nel 4-2-3-1, in mezzo e affiancherà un regista, Pellegrini è l'indiziato numero uno per quel ruolo, con Diawara a contendergli lo scettro di organizzatore del gioco. La difesa dovrà partire dagli attaccanti, che dovranno essere capaci di recuperare i palloni e ripartire. Ripartire, come la Roma. Con un'altra rivoluzione.