La lavatrice è tornata a funzionare. Al meglio. Kevin Strootman si sta riprendendo, anzi si è già ripreso la Roma. Non ancora come nei suoi primi sei mesi romani e romanisti quando giocò a livelli da miglior centrocampista del mondo, ma ora non è che ci siamo così lontani. (...) Una continuità che in questo 2018 è certificata dal fatto che l'olandese che tanto piaceva a Garcia (per la verità mica solo a lui), non ha saltato una delle dodici partite di quest'anno, le dieci giocate in campionato e le due di Champions League contro gli ucraini dello Shakhtar. E lo ha fatto faticando e soffrendo, giocando in tre ruoli diversi. (...) Lo ha fatto da crescente e convincente protagonista. Fino alla sfida di Champions di martedì sera. Quando dal suo piede è partita quella verticalizzazione tottiana che ha mandato in porta Dzeko che ha chiuso gioco, incontro e qualificazione. (...) Forse qui a Roma non tutti si sono resi conto di che danno tecnico in primis il giocatore e in sucundis la Roma, ci sia stato in quel maledetto a giorno a Napoli quando l'olandese si ruppe il legamento crociato. Quel giorno per lui è cominciato un calvario quasi infinito, due anni trascorsi tra riabilitazioni e interventi chirurgici (tre in tutto) che legittimamente hanno fatto dubitare di un suo ritorno ai migliori livelli. (...) Per continuare a sognare, questa Roma ha bisogno dello Strootman di questi ultimi tempi, un giocatore che insieme a De Rossi e Nainggolan può davvero dare corpo a quello che si diceva all'inizio della stagione, cioè che Di Francesco tra le mani ha uno dei reparti di centrocampo migliori d'Europa. (...)
(Il Romanista - P. Torri)