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Ci voleva quella cosa uscita dal bazooka del Ninja per chiudere una partita che continuava a seminare assurde emozioni [...]. Quest’anno, a parare tutto, anche le botte suicide, c’è Alisson Becker. Un eroe solare che non commercia con i traffici oscuri dell’anima. Sembra uscito da un blockbuster di Hollywood. Il bambinone di turno, Fazio, sta per cadere in un pozzo? Lui arriva e lo acciuffa per la barba. [...] La superficie del suo corpo non è misurabile, perché capace di un’estensione infinita. E i piedi non sono meno virtuosi delle mani.
Venderlo, domani o sempre, sarebbe un pessimo affare. Dopo Totti e De Rossi, dopo Falcao, Alisson ha proprio tutto su cui fondare l’identificazione mitologica del tifoso da qui al 2030. Tradotto in soldoni: un valore incalcolabile.
(G. Dotto - Corsera)