Gli amici, lo spingono con convinzione. Totti, ieri l’altro: «La Figc riparta da Damiano Tommasi, l’uomo giusto per onestà, competenze e conoscenze». Di Francesco, ieri: «Sono d’accordo con Totti, anch’io voto per Damiano presidente e Montella c.t.». I nemici, quelli veri e quelli potenziali, potrebbero spingerlo per convenienza. Il momento storico, del resto, lo richiede: servono facce e idee nuove, urge un ricambio generazionale e culturale. E un ex calciatore dello spessore intellettuale e il cursus honorum di Tommasi, oggi, potrebbe essere il nome più credibile, in grado di attrarre l’«ampio consenso» che anche Giovanni Malagò ha invocato come condizione necessaria per una successione seria, non solo di facciata, a Tavecchio.
Se ne stanno convincendo in molti, a cominciare dal diretto interessato. Che ieri, cogliendo al volo l’assist dell’amico Francesco, ha rotto il silenzio di questi giorni, seppure con un semplice tweet: «“Grande campione vede autostrada dove altri vedono sentiero”, V. Boskov. Totti invece ha visto sentiero dove altri vedono muro». Qualcosa in più di una battuta. Se anche altri abbiano visto il sentiero, è materia di indagine proprio in queste ore
(gasport)