A ormai cinque anni dall’inizio di questa storia – la firma sull’accordo tra James Pallotta e Luca Parnasi che sancì l’avvio del progetto Tor di Valle –, e in attesa del prossimo appuntamento della seconda Conferenza di servizi (data ancora da fissare), la domanda, lacerante, è sempre la stessa: si farà lo stadio della Roma?
L’ultima in ordine di tempo a sbarrare la strada al progetto è Clara Lafuente, architetto come il padre Julio che disegnò l’ippodromo, la quale, senza mezzi termini, racconta a Il Tempo che «il progetto è una grave offesa, la tribuna non si tocca, spostate lo stadio o blocco tutto». Ora, siccome nei prossimi giorni il Mibact le riconoscerà ufficialmente il diritto d’autore sull’ippodromo, il rischio che la Clara Lafuente faccia sulserio c’è. Con quali esiti?
«Ci siamo confrontati in Giunta proprio oggi con Virginia Raggi e Montuori – raccontava ieri un serafico Daniele Frongia –: confermiamo la nostra volontà politica rispetto al progetto dello stadio e la Conferenza dei servizi, del resto, è agli sgoccioli. La questione del vincolo? Non riteniamo sia un ostacolo, se la signora Lafuente ha un diritto nessuno glielo può privare, la questione mi sorprende ma non mi preoccupa. Si risolverà col buon senso».
(gasport)