Roma a testa in su

26/04/2016 alle 13:39.
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IL MESSAGGERO (U. TRANI) - A Solo lo scudetto, dopo il verdetto dello spareggio per la , è già assegnato. Ma quando , calciando di precisione di destro, ha infilato Reina, nessuno all’Olimpico ha pensato che con quel gol, e con tre settimane d’anticipo, a festeggiare sarebbe stata la , campione d’Italia per il quinto anno di fila. Del resto anche il pari avrebbe consegnato il titolo ad Allegri. La gente ha esultato in proprio. Perché la Roma, con la rete del centrocampista baciato in pubblico da a fine partita e l’ingresso ancora decisivo di , ha battuto il 1 a 0 al fotofinish proprio come è accaduto con il Torino mercoledì sera, blindando in via definitiva il 3˚ posto, con l’ quarta ormai lontana 7 punti, e soprattutto tornando in corsa per il 2˚. Adesso, con il vantaggio degli scontri diretti, deve recuperare altri 2 punti all’amico Sarri. Ne ha rimontati già 5 in 16 giornate, cioè da quando è tornato a Trigoria. Gli serve l’ultimo sforzo, con 2 gare su 3 da giocare in trasferta, sapendo che a parità di punti eviterebbe gli scomodi preliminari.

GARA COMPLICATA - Il è in frenata: 4 punti negli ultimi 6 viaggi. E, pure se è stato punito a pochi secondi dal recupero, paga l’atteggiamento scelto nella ripresa. Avrebbe dovuto osare di più e approfittare del calo della Roma che, già penalizzata dagli infortuni diManolas e , ha resistito con il carattere e l’organizzazione. Come è accaduto nella sfida scudetto a Torino contro la , Sarri ha invece giocato per il pari, chiudendosi con il 4-1-4-1 e puntando sulla classe e sul fisico di Koulibaly. E, proprio come allo Stadium, è caduto nel finale. è stato più lucido del collega. Ha capito che le due sostituzioni forzate, con fuori dopo venti minuti e nell’intervallo, avrebbero inciso sul suo piano iniziale.

SCAMBIO DI POSIZIONI - Così ha deciso di cambiare solo le posizioni degli interpreti. Partito con il 4-2-4 per aggredire la linea difensiva partenopea, con e alti tra ed , ha avanzato a metà del secondo tempoper avere più efficacia in attacco. Al tempo stesso ha abbassato per garantire all’assetto più dinamismo contro Allan e Hamsik. La giostra dei palleggiatori, con regista, si è riaccesa. a destra e Zukanovic al centro della difesa, i panchinari entrati in corsa per ovviare all’emergenza non prevista, hanno tenuto e sono solo da ringraziare per la partecipazione nella fase cruciale del match. Anche se decisivo è stato che, bravo già nella primo tempo contro Higuain, ha tenuto in partita i compagni con altri due interventi sul capocannoniere del campionato. Dentro a 9 minuti dalla fine, fuori e spostato a sinistra, per il colpo di grazia al . Basta la sua presenza per scatenare l’Olimpico. Il capitano, ancora chic da trequartista, ha subito messo davanti a Reina e ha preparato l’azione, utilizzando il cucchiaio anche al momento di lanciare, per piazzare il ko che avrebbe steso i rivali. Bellissima la trama per l’happy end: il capitano con il colpo da sotto, a far da torre di testa, con il tocco di classe, prestigiatore in area prima di chiamare al tiro vincente di che, con 5˚ gol nel girone di ritorno, ha seminato solo con il nuovo tecnico.

IMPRESA POSSIBILE - Il miglior attacco, con 74 reti, è ancora quello della Roma. Che, nelle 2 gare contro il capace di segnarne 72, non ha subito gol nè da Higuain nè da altri. Al San Paolo, con in panchina, finì 0 a 0. Le squadre più prolifiche del campionato hanno rischiato di restare a digiuno proprio nei 2 scontri diretti. Il destro di , a questo punto, può fare la differenza pure in classifica. , imbattuto da 14 partite, esce dal campo contento per non aver subito reti: è successo, nella sua gestione, solo in 3 match su 16 (su 18, contando la ). Questione di equilibrio, in parte ritrovato. E da fconservare ino al traguardo.