Il lavoro svolto dal d.s. Sabatini - riporta il quotidiano sportivo - è stato apprezzatissimo dalla proprietà americana, sia dal punto di vista delle plusvalenze che della rivalutazione di tanti giocatori. Non è un mistero, però, che Sabatini abbia confidato sia a Pallotta sia agli amici la volontà di dimettersi al termine dell’annata, magari dopo aver impostato il prossimo mercato. Di sicuro il presidente non vorrebbe perderlo, ma non sarà più un uomo solo al comando come è stato dall’addio di Franco Baldini in poi. «Walter avrà un maggiore sostegno su tutta li linea – afferma Pallotta – da me e da tutti gli altri rispetto a quanto gli è stato dato finora». Parole gentili, che però danno l’impressione di limitare i poteri del d.s., già non entusiasta dell’insediamento a Trigoria di Alex Zecca, a cui nel club nessuno riconosce grandi competenze calcistiche, ma che è amico del presidente. Nessuno rimarrebbe sorpreso, però, se pur uscendo dal club Sabatini restasse come riferimento esterno, perché Pallotta non ama perdere personaggi dei quali ha stima.
Chi invece non ha problemi riguardo al futuro è il direttore generale Baldissoni, il cui contratto scadrebbe a giugno. «Mauro non andrà da nessuna parte – dice il presidente –. È affidabile e intelligente e si prende cura della società come nessun altro. Non ho mai conosciuto nessuno che lavori quanto lui. La squadra è fortunata ad averlo». Morale: la tempesta sembra essere passata, tant’è che il Real Madrid è alle porte appare più come motivo di emozione che di timore. «Sono felice di questo sorteggio. Saranno due grandi sfide», è la chiusura presidenziale.
(gasport)