LA REPUBBLICA (G. MURA) - Non ufficialmente, a Roma è stata dichiarata una settimana di agricoltura e zoologia. I tifosi romanisti omaggiano di carote i loro campigli (campioni- conigli)? Well, i tifosi della Lazio fanno ai loro giocatori il regalo di Natale in anticipo: qualche sacco di letame. Umorismo all’inglese. Ma mi interessa di più il discorso sui cani e sui porci, gli esseri a quattro zampe cui sono più affezionato. Li ha tirati in ballo il prefetto Franco Gabrielli, su un incontro (previsto o meno, non s’è capito) con James Pallotta. Incontro saltato, poi rimesso pro forma in calendario ma in sostanza del tutto inutile. Prefetto: «Non mi nego a nessuno e come dico, un po’ scherzando, ricevo cani e porci». L’italo-americano Pallotta non la prende benissimo. «Chi sono tra i due? Se sono un cane abbaio, se sono un porco grugnisco». Un cane può anche uggiolare, guaire, ululare, ma il concetto pallottiano resta chiaro. Controreplica ex cathedra di Gabrielli: «Spiace constatare che il presidente Pallotta, evidentemente non conoscitore della lingua, sia stato indotto in errore dai suoi uomini, perché quel che ho detto, in italiano, si chiama iperbole».
Cani, porci e Prefetti. Attenti con le parole
13/12/2015 alle 16:41.
A me spiace constatare che il prefetto Gabrielli, evidentemente non sopraffino conoscitore delle figure retoriche, oppure tratto in errore dai suoi uomini, definisca iperbole quel che iperbole non è. Iperbole è dire “è un secolo che non ti vedo”, “i prezzi sono saliti alle stelle”. E Pallotta, come del resto i cani e i porci, ha un buon fiuto. Non conoscerà le ricchezze della nostra bella lingua, come ipotizza il prefetto Gabrielli, ma, come si dice nei peggiori bar di Capri, non è fesso. Ha annusato il senso dispregiativo, che il nuovo De Mauro (dizionario) evidenzia. Non è un’iperbole, non è come dire Tizio e Caio e nemmeno, nella comune parlata, equivale a “tutti indistintamente, senza selezione”. Bisogna risalire a Matteo (7:6), la parabola in cui Gesù raccomanda di non dare cose sacre ai cani e perle ai porci. E’ qui che nasce il binomio: due animali impuri per gli ebrei, animali viziosi, abominevoli. Non a caso i bestemmiatori li abbinano a Dio, e gli scontenti al mondo. Cani e porci: perché non cani e lucciole, porci e colombe, porci e gazzelle, cani e usignoli? Lascio la domanda al prefetto Gabrielli, con un voto alle sue poco felici uscite: 2. Prefetto non perfetto. Nessuno è perfetto, su questa terra. [...]