La Roma è senza gioco? De Rossi con la Samp farà un passo indietro

22/09/2015 alle 13:46.
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GASPORT (M. CECCHINI) - Non è suonato l’allarme rosso, la barca non sta affondando e il «si salvi chi può» non è alle viste. Ma il pareggio interno della Roma col Sassuolo ha fatto già virare il barometro verso l’indicatore «bufera», anche perché la squadra di Di Francesco è apparsa a lungo padrona del gioco. A prendere le onde della critica dei tifosi in faccia, ovviamente, è stato il capitano della nave, , che però – come vedremo – vuole far capire come le colpe non siano tutte sue. Logico però che il fin troppo massiccio abbia fatto perdere automatismi alla squadra sopratutto in difesa, che però è apparsa in crisi anche durante il possesso palla. Per questo, tutto lascia pensare che domani a Genova contro la Sampdoria possa tornare in retroguardia, consentendo così ai giallorossi di impostare la manovra e non affidarsi solo ai lanci lunghi.
COME PIRLO? - Certo, se è vero che fisicamente è reduce da un lungo stop, i limiti tecnici sono apparsi enormi. Per questo, soprattutto nelle impostazioni su calcio piazzato, il pressing alto del Sassuolo è stato intelligentemente orientato a far sì che il tedesco gestisse la palla. Morale: proprio è stato il giallorosso che ha toccato più palloni di tutti, ben 89, esibendosi in 71 passaggi e 6 lanci (più di lui solo ). ha scoperto un nuovo Pirlo alla regia? Non proprio, solo una gestione della palla non all’altezza delle ambizioni. Non è un caso, forse, che la migliore partita della Roma in campionato sia stata quella contro la , con in retroguardia, anche se l’azzurro deve ancora metabolizzare tutti i meccanismi della difesa a quattro. Sullo «obbedisco» di Daniele, comunque, sa di poter contare in qualsiasi momento e lo stesso giallorosso è cosciente che con un arretramento di qualità può anche allungarsi la carriera, come sta succedendo a Mascherano nel . D’altronde, tante delle «grandi» in Italia spesso scelgono di avere un centrale difensivo più votato alla marcatura e uno più alla impostazione (Bonucci nella , Romagnoli nel Milan, Albiol nel , attualmente Medel e Ranocchia nell’Inter e così via), ma nella Roma, in attesa di , né possono svolgere quei compiti.
NEL MIRINO  - Ma è ovvio che non può essere solo la difesa il problema della Roma. Per questo a tutti è apparsa chiara la critica di al livello di preparazione di quelli che hanno fatto . «Sul piano fisico è andato meglio chi ha giocato due partite di fila rispetto a chi è entrato fresco. Mancavano di ritmo partita. Va trovato in allenamento, non è possibile questo squilibrio sul piano fisico». Una frecciata al nuovo Darcy , voluto da Pallotta (atteso la prossima settimana) dopo la giubilazione (con contratto in corso) di Rongoni, uomo di fiducia di ? Da valutare.
FACCIA A FACCIA -  Nel colloquio di ieri con la squadra, comunque, il francese non ha fatto drammi. «Non mi è piaciuto l’atteggiamento difensivo – ha detto – ma la partita non è da buttare, visto che nel secondo tempo ci è mancato solo il gol della vittoria». Concetti analoghi espressi anche alla dirigenza, che ha chiesto naturalmente conto di certe scelte.
E TOTTI -  Un paio di buone notizie comunque le lasciamo in coda: le scuse di nello spogliatoio a tutta la squadra dopo la scena isterica al momento della sostituzione e gli auguri di tanti campioni (Del Piero, Zanetti etc.) a per i 300 gol in giallorosso celebrati in uno speciale ieri su Roma Tv con commento di Carlo Verdone. Una gioia per gli occhi, anche se inevitabilmente non poteva essere una serata di troppi sorrisi.