IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Garcia chiude a chiave la Roma. Per proteggerla in questa volata per il secondo posto, ritrovato solo domenica scorsa e con il vantaggio minimo di 1 punto. Il suo black out anomalo (i contratti con le tv gli impongono di incontrare comunque i media), serve per evitare gli argomenti che scottano e che distraggono i giocatori dall’obiettivo. Perché in cassaforte, per il secondo anno di fila, il francese vuole mettere l’accesso diretto alla Champions. Silenzio assoluto, dunque, su mercato, Totti, Lazio, Napoli, scelte e altro. Sul presente e sul futuro. «Mi interessa solo la nostra partita contro il Milan. Chiedo concentrazione al mio gruppo, ora conta quella e basta». Per allungare la striscia positiva, dopo i 2 successi contro il Sassuolo e il Genoa, sfruttando l’anticipo di San Siro, ultimo viaggio stagionale: i rossoneri di Inzaghi, 3 sconfitte di fila, hanno conquistato solo 2 punti in 5 gare e sono finiti al1’11° posto, lontani 21 punti. E per festeggiare il nuovo record personale, dopo mesi di delusioni: la 50a vittoria in 89 gare, solo Spalletti, in 90, è stato capace di riuscirci in meno di un periodo così breve.
MATTIA E GLI IVORIANI - «Lo so, le mie sono risposte noiose». Rudi dà l’esempio e fa quello che vorrebbe dagli altri. E, invece, tra tweet e interviste, i calciatori entrano su questioni a dir poco delicate. Non si sofferma sull’ex (in prestito) Destro che definisce «talentuoso» e che mette sullo stesso piano di Doumbia: «Sono giocatori d’area». Va in soccorso di tutti, ultimo Gervinho che ha trovato l’alibi, pur con il sorriso, ai pochi gol fatti: i mancati assist di Totti. «Era una battuta. Francesco è il capitano, non va disturbato». Garcia parla alla platea ma indirettamente si rivolge a chi sta a Trigoria. L’attacco della Roma, pur restando il 7° del torneo, ha appena ripreso a funzionare: 5 gol in 2 gare. Non si potrà, però, fermare. Soprattutto davanti all’ex che non va sottovalutato. Perché Destro, pur avendo giocato in giallorosso durante la stagione la metà delle partite dei due africani di Garcia, è riuscito a segnare di più. In 16 gare di campionato, prima di vestire la maglia del Milan, ha realizzato 5 reti. Gervinho in 23 e Doumbia in 9 (totale 32), solo 2 a testa. Il centravanti, però, è partito 4 volte da titolare e, dopo il pari nel debutto all’Olimpico con il Parma, ha infilato 3 successi su 3 nelle altre partite in cui è stato schierato dall’inizio: contro il Cesena, contro il Sassuolo e domenica scorsa contro il Genoa. E nelle ultime due gare ha festeggiato i primi suoi 2 gol con il nuovo club.
NOVITA’ ASSOLUTA – Doumbia ha colto al volo la sua chance. Si è riabilitato, mercoledì 29 aprile, solo perché, nel riscaldamento a Reggio Emilia, si è fermato Keita. Garcia cambiò il sistema di gioco, passando dal 4-3-1-2, con Pjanic trequartista, al 4-3-3 con l’ivoriano prima punta. Se stasera confermerà il tridente composto da Ibarbo, Doumbia e Gervinho, ecco per la terza volta di fila la stessa formazione: mai successo da quando è a Trigoria. L’anno scorso, in due casi, ha scelto gli stessi undici della partita precedente. Come nelle ultime due gare.