Spuntata, ripresa, terza: Roma, maledetto Olimpico

13/04/2015 alle 14:34.
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GASPORT (F. BIANCHI) - Ci sono stadi, più che avversari, che risultano indigesti a prescindere. L’anno scorso la Roma volava, sembrava davvero l’anno giusto: 10 vittorie di fila a inizio campionato. Non si poteva immaginare che sarebbe stato il Torino a fermare la grande corsa. Invece la super orchestra di si blocca nella casa dei granata: 1-1. È l’inizio della rimonta . Ora, con un altro 1-1 la Roma subisce il sorpasso della Lazio al secondo posto. Che anche lo stadio del Torino si chiami Olimpico è curioso. Nel suo, di Olimpico, prima di battere il la Roma ha collezionato 6 pari e una sconfitta. Ma quella è la storia di una Roma che si è sgonfiata da una parte, questa di una Roma che all’Olimpico del Toro non gliene va bene una. L’anno scorso furono polemiche per una spinta di Meggiorini a sul gol granata e per un rigore non dato a . Anche stavolta i dubbi arbitrali ci sono, ma da entrambe le parti. È nel merito che a non andrà giù questo pari. Sta stretto, non c’è dubbio. Ma le cause sono chiare: una indiscutibile idiosincrasia al gol.

LA CHIAVE Al tecnico francese, si sa, piace mischiare le carte: avrà fatto la stessa formazione sì è no un paio di volte. Per l’occasione ha fatto sedere in panchina e schierato per la prima volta dall’inizio. Occasione perduta. L’ex freccia ormai spuntata del Cagliari ha deluso parecchio: si è mangiato un gol di testa tutto solo. Per tacere di un altro paio di ghiotte chance. I compagni d’offesa hanno combinato poco di più. La Roma sta meglio da qualche tempo. Col Torino ha forse giocato la miglior gara degli ultimi mesi come manovra e personalità. Ha tenuto sempre sotto scacco il Toro, chiuso nella propria metà e speranzoso delle ripartenze di Bruno Peres. Ma una volta arrivata sotto porta s’infrangeva contro Glik e compagnia o sbagliava le conclusioni o i tempi d’entrata. Ci è voluto un rigore, piuttosto dubbio, e un jolly come esecutore per sbloccare la situazione. , terzino per l’ennesima volta, l’ha costruito e poi firmato. Ha pescato con un pallonetto il quale si è lasciato andare sul contatto con Moretti. Poi è subentrato l’altro problema della Roma: quello di non riuscire a tenere il risultato. Col era andata bene, col Torino no.

EFFICACIA MASSIMA I granata hanno pareggiato presto, con l’unico tiro in porta del loro match. Autore Maxi Lopez, appena entrato per Martinez, che purtroppo per il Toro non si chiama Jackson: disastroso. L’argentino ha finalizzato un recupero da centometrista di Peres sul lancio di Darmian che Vives ha perfezionato con un delizioso scavetto. La Roma ha protestato: palla oltre la linea. Invece non era uscita del tutto. Ma al di là del dubbio, Holebas s’è lasciato bruciare e i centrali sono stati poco reattivi. Poi il Toro, in ripartenza, si è fatto vedere nella metà campo rivale, visitata solo in punta di piedi nel primo round. Questo per il semplice fatto che la Roma si è allungata. Creando parecchie occasioni, incluso un palo colpito da . Il jolly della Roma era appena salito nel tridente. Data l’insostenibile pesantezza del gol, le ha provate un po’ tutte (tranne ). È stato anche sfortunato, ma forse avrebbe potuto cambiare prima. Doumbia è entrato per un solo bollicine a 15’ dalla fine. si è spostato avanti più tardi, quando il francese ha finalmente deciso di togliere . È stato il momento più incisivo della Roma. Ma oltre il palo, nulla. , mossa della disperazione, non ha cambiato le cose. Che son cambiate in classifica: ora la Roma ha cambiato suo malgrado la squadra, e l’obiettivo, da inseguire