Per fortuna c’è Florenzi, jolly che risolve i problemi

12/04/2015 alle 15:00.
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CORSERA (G. PIACENTINI) - C’è stato un momento, la scorsa estate, in cui Alessandro pensava di non fare più parte del progetto tecnico di . È stato quando la Roma annunciò l’acquisto di , un altro attaccante esterno, proprio il ruolo che il tecnico francese l’anno prima gli aveva cucito addosso. Temendo una riduzione di spazio e considerazione, andò a parlare con , che lo rassicurò. Non mentiva, il tecnico francese, perché delle 41 gare disputate in stagione dalla Roma (29 in campionato, 6 in , 4 in Europa League e 2 in Coppa Italia), ne ha giocate ben 37, da titolare o subentrando: 2 le ha saltate per infortunio (la gara di andata proprio contro il Torino e la trasferta col Feyenoord), una per (a Cagliari) e una sola volta è rimasto seduto in panchina senza entrare: in Coppa Italia contro l’Empoli. Una fiducia che ha dimostrato di meritare sul campo. La sua storia calcistica ricorda da vicino quella di due suoi predecessori in maglia giallorossa: Damiano Tommasi e Simone Perrotta: spesso sottovalutati da critica e pubblico, ma molto apprezzati dagli allenatori. Rispetto a loro, ha il vantaggio di essere ancora più polivalente. «Può giocare su tutta la fascia destra» ha detto qualche tempo fa , che ha avuto un ruolo importante nel suo processo di crescita: prima trasformandolo da intermedio di centrocampo in attaccante esterno, poi facendolo giocare con continuità esterno basso da vice- , come aveva fatto durante la stagione trascorsa a Crotone in serie B. Per alcuni il fatto di essere un jolly buono per tutte le occasioni e di non avere un ruolo definito, rischia di diventare un limite per la carriera di . Per altri, al contrario, si tratta di una qualità che, unita all’impegno e all’abnegazione che mette quando scende in campo, lo ha reso un giocatore indispensabile. Del secondo gruppo fa parte il c.t. della Nazionale, , che lo avrebbe portato volentieri anche alla , ricevendo però sempre risposte negative da , che se lo gode e oggi lo manderà in campo dal primo minuto: da terzino, centro- campista o attaccante?