“Giustizia sportiva da rifare”

12/04/2015 alle 14:32.
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LA REPUBBLICA (E. SISTI) - Foglie gialle, alcune grandi come striscioni, svolazzano su Trigoria trasformando la primavera in autunno. La Roma è un club che, specie se malgestito, assorbe al 100% le oscillazioni di bene e male che il suo ambiente produce e rimanda, un ambiente capace di gioie immotivate (di tanti), di amore vero (di tutti) e di improvvisi o interessati voltafaccia (di pochi): «In Italia», sostiene , «la giustizia sportiva andrebbe ripensata e migliorata. Qui c’è un solo uomo che giudica e condanna. Negli altri paesi si riuniscono commissioni che discutono a lungo». Sulla spaccatura dei tifosi provocata dal duro intervento di Pallotta, replica virando sull’amore: «Li considero dei capricci fra innamorati». Bastasse questo. E mentre il presidente ha già iniziato il restauro dell’insoddisfacente corpo dirigenziale e sanitario (arriveranno Ed e Alex Zecca), la Roma deve continuare a ragionare per minuti, nemmeno per partite, deve imporsi di non cercare più la bellezza, tanto non la trova, e badare al concreto. Così ha riportato due vittorie consecutive, così può tentare di salire a tre oggi contro il Torino del “bomber” Glik. «I numeri dicono che per noi è più semplice in trasferta». Ma è un fatto che negli ultimi tempi l’Olimpico assicura più gogne che sostegno. Lontano da contestazioni e minacce la squadra può restare concentrata più a lungo. Deve battere due avversari, quello di giornata che ha davanti e quello che, finora, ha dietro in classifica: la Lazio. Nessuno sa cosa potrebbe provocare a livello psicologico una discesa al terzo posto. Forse una reazione, certo, ma forse anche un virus demotivante. Tornerà , può partire dal 1’, sarà in campo nonostante il problema alla vertebra. Cuore e maglia per dire no alla Lazio.