IL MESSAGGERO (U. TRANI) - I numeri, nel caso della Roma, sono inequivocabili. Anche perché fare i conti, dopo il pari contro il Parma, è esercizio fin troppo semplice. Se l’attacco giallorosso con il nuovo centravanti Doumbia, la freccia assatanata Gervinho e il capocannoniere stagionale Ljajic (8 reti) non riesce a segnare nemmeno un gol all’ultima in classifica, vuol dire che la crisi è autentica. Anche perché Donadoni, capace di muovere la classifica fuori casa dopo quasi 5 mesi, ha la peggior difesa del torneo: 47 reti in 22 partite. Anzi, ormai 23. E, tra l’altro, l’ultima è pure la prima volta che in trasferta esce dal campo senza incassare gol. Ne aveva presi 26 in 10 gare. Qui nemmeno uno.
FRENO A MANO Il primo pari esterno del Parma, dopo 9 sconfitte e 1 successo (a Verona contro il Chievo il 21 settembre) in 11 viaggi, coincide con il 5° consecutivo all’Olimpico dei giallorossi. Che in casa proprio non sanno più vincere. A digiuno di successi da 77 giorni, dal 30 novembre (4 a 2 contro l’Inter), e 7 partite. In campionato solo 1 punto contro il Sassuolo, il Milan, la Lazio l’Empoli e ieri pomeriggio il Parma. Nelle coppe, invece, 2 sconfitte: in Champions contro il City e in Coppa Italia contro la Fiorentina. Senza nemmeno segnare. E uscendo dalle due competizioni. Da non dimenticare che le partite senza i 3 punti sarebbero addirittura 8, perché la vittoria contro l’Empoli nell’ottavo di Coppa Italia arrivò solo nei supplementari e su rigore contestato.
IMPOTENTE E FRAGILE Il centravanti dovrebbe sempre fare la differenza. Destro segna, ma il Milan non vince contro l’Empoli. Doumbia debutta e la Roma, per la terza volta in questo torneo, chiude la gara sullo 0 a 0. Come in tutto lo scorso campionato. Accadde contro il Cagliari, la Lazio e l’Inter. Prima di ieri, stesso risultato contro la Sampdoria e il Milan. E quando non fa centro nel primo tempo, difficilmente si prende i 3 punti: è successo solo contro il Verona all’Olimpico, alla quinta giornata. Nelle altre 8 gare, 7 pareggi e 1 sconfitta. Il gruppo di Garcia non segna più come un anno fa: dopo 23 turni, sono 13 i gol segnati in meno (36/49), nonostante i 15 marcatori diversi. Anche perché nessun attaccante è ancora entrato in doppia cifra. E, non a caso, scarseggiano ormai le vittorie. Dopo la quinta esterna di due domeniche fa a Cagliari, la nuova sbandata. È da novembre che non riesce a infilare 2 successi di fila. In quel periodo calò il tris, battendo il Torino, l’Atalanta e l’Inter. Male anche la fase difensiva: 4 reti incassate in più (17/13). Anche se contro il Parma è finalmente riuscita, dopo una serie negativa di 7 gare, a non subirne nemmeno una. Nel 2015, prima di resistere ieri contro Belfodil che non è mai stato comunque in grado di spaventare De Sanctis, era accaduto solo al Friuli il 6 gennaio scorso contro l’Udinese.
CLASSIFICA PEGGIORE L’Epifania, a quanto pare, non si è portata via solo le feste. Dopo quel successo esterno, la Roma è evaporata, lasciando punti preziosi nella corsa scudetto. Colpa dei 4 pareggi di fila contro la Lazio, il Palermo, la Fiorentina e l’Empoli. E dell’ultimo contro il Parma. Senza sfruttare l’1 a 1 dell’Inter allo Stadium: la Juve in un mese è scappata. I giallorossi hanno 7 punti in meno di quanti ne avevano conquistati nel campionato scorso. E un anno fa i campioni d’Italia erano più vicini con 6 punti di vantaggio e non i 7 attuali. Il Napoli terzo, invece, era più lontano: meno 7 punti. Ora sono 5, nonostante il ko di sabato sera a Palermo.
TATTICAMENTE CONFUSA Garcia, schierando Doumbia contro il Parma, ha già utilizzato 28 giocatori. Ma i singoli incideranno sempre poco se la Roma non torna a comportarsi da squadra. Nella stagione scorsa i giallorossi sapevano sempre che cosa fare. Sia quando attaccavano che in fase di non possesso palla. I settori erano più legati tra loro, l’assetto non si allungava, restando compatto ed equilibrato. Pressing di gruppo e non individuale. Il coro non stonava (quasi) mai.