Strootman e De Sanctis. Quella Roma da brividi

07/12/2014 alle 10:22.
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GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Duecentottanta giorni dopo il ritorno da titolare all’Olimpico. L’ultima volta che aveva iniziato dal primo minuto nello stadio di casa era stato il primo marzo contro l’Inter: 0-­0, ieri come oggi un pareggio che frena la Roma nella corsa allo scudetto. Ma, al contrario di ieri, sembra frenare anche il recupero di : se quello di marzo era un giocatore imprescindibile per la Roma, quello di dicembre è un calciatore che deve ancora ritrovarsi.

DIECI ERRORI Contro il Sassuolo, come a Mosca, ha sbagliato tanto: un passaggio (quasi) decisivo nel gelo russo, 10 ieri sotto la pioggia dell’Olimpico. Finché è stato in campo, nessuno ha fatto più errori. Inevitabilmente, dopo un infortunio così grave al ginocchio, le sensazioni e la forma non sono ancora quelle del passato e i compagni – rimediando anche cartellini gialli, come nel caso di e – si sono fatti in quattro per aiutarlo. Lo stesso ha fatto , che per non buttarlo ancora più giù non lo ha tolto all’intervallo, e lo stesso ha fatto la maggior parte dei tifosi, che quando è uscito lo ha applaudito. Adesso sta al tecnico fargli ritrovare sicurezza facendolo giocare. Solo così potrà tornare quella «lavatrice che pulisce tutti i palloni».

DIFESA Tutti fanno quadrato intorno a lui, consapevoli che van Gaal, che lo ha messo in cima alla lista degli acquisti per lo United, non si farà certo fermare da due prestazioni negative. A confermarlo le parole di («Ha bisogno di giocare») e , sempre più uno dei capitani di questa squadra e non solo per la fascia al braccio con cui ha chiuso la partita: «Sono incavolato per i fischi a Kevin, nel calcio spesso si ha la memoria corta».

CORSI E RICORSI Non ha di questi problemi : il mercato non lo riguarda, il momento di forma negativo sì. La Roma ha subìto 4 gol nelle ultime 2 gare casalinghe, tanti quanti ne aveva presi nelle precedenti 10 davanti al proprio pubblico. Segno che qualcosa si è incrinato nella fase difensiva e che il momento di appannamento di continua. Due giorni fa ha rinnovato il contratto, sul suo impegno c’è da metterci la mano sul fuoco, sulla sua affidabilità ora qualche dubbio sembra lecito. Almeno però, Morgan, che ha incassato la fiducia col sorriso di («Ha voluto festeggiare così il rinnovo, però ci ha tenuto in partita con la terza occasione per il Sassuolo») potrebbe appellarsi alla scaramanzia: nel 2001, col Perugia, Antonioli fece un errore simile, non nel modo ma nella sostanza, e la partita finì 2-­2. A fine stagione però arrivò lo scudetto e quell’errore, oggi, è buono soltanto per le statistiche.