CORSERA (L. VALDISERRI) - Il ritorno di Zdenek Zeman all’Olimpico non può mai essere una cosa banale. Nessun allenatore ha mai spaccato così la tifoseria e il suo ritorno in giallorosso, due stagioni fa, ha portato al parossismo la divisione tra zemaniani e anti-zemaniani anche per i rapporti difficili (eufemismo) tra l’allenatore, Daniele De Rossi e Miralem Pjanic. È anche per questo che Rudi Garcia, dopo lo scintillante 5-1 al Cska Mosca, manda due messaggi alla Roma. Uno è aver ben presente gli obiettivi: «Il campionato è il nostro pane quotidiano e così giovedì mattina abbiamo chiuso il libro della Champions League.Vogliamo farla anche l’anno prossimo, per cui bisogna arrivare almeno secondi in serie A». L’altro è non personalizzare il confronto: «Io sono concentrato solo sul presente. Non vuole dire che non conosca il passato, ma voglio che i miei giocatori siano concentrati sulla partita, che non sarà semplice, perché in serie A non lo sono mai. Non importa chi è l’allenatore avversario, importa battere il Cagliari e dimostrare che, dopo una gara come quella della Champions, possiamo mettere in campo gli stessi ingredienti che ci hanno portato alla vittoria». Tanti gli infortunati (Strootman, Balzaretti, Iturbe, Astori e Castan, del quale preoccupa il problema legato a una forma di otite a rischio labirintite e non quello muscolare), tante le variabili. Una contempla persino il doppio riposo per Totti e Pjanic, con un centrocampo De Rossi-Keita-Nainggolan. Difficile, non impossibile. Zeman ha scherzato con chi gli chiedeva se si aspetta una Roma con la pancia piena: «Magara, come diceva l’amico Mazzone. Una squadra che l’anno scorso ha fatto tutte quelle vittorie non è mai sazia. Figuriamoci quest’anno». Per fermarla, oltre a lui, un altro grande ex:Daniele Conti. Forse per Zeman ci saranno applausi e fischi, per il figlio di Bruno soltanto fischi.