La Roma torna a correre con Totti

18/03/2014 alle 09:11.
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LA REPUBBLICA (E. SISTI) - Partiamo dal secondo tempo, partiamo dal peggio. Forse certa del risultato acquisito, o imbambolata senza un perché, la Roma torna in campo con un unico obiettivo: dimostrare di potersi rovinare la serata vanificando tutto quello che era stato fatto nella prima parte (la rete di al 22', che poi mostra la maglia di , il gol di al 30', una tranquilla superiorità). E quasi ci riesce. I bastoni fra le ruote si materializzano presto. Al 6' , gran bel ritorno il suo, perde palla a centrocampo perché non aveva scarichi attorno, si erano tutti dileguati. L'unico errore del capitano innesca Pinzi. Taddei, , , restano a guardare col dito in bocca e Pinzi segna l'1-2 riaprendo la partita. Poco dopo si esibisce in un liscio da ultimo uomo e da avanspettacolo, non da lui, Di Natale si ritrova libero sul dischetto del rigore: solo evita un pareggio che sarebbe stato, in ottica Roma, ridicolo.

Senza un perché la Roma si allunga, adesso sembra un serpente che muove testa e coda ma ha finito il veleno (l'errore di controllo di al 14') e Taddei da centrale, forse stanco, commette madornali errori di posizione facendosi risucchiare o arrivando tardi sul tentativo di anticipo. Messo così, con questi uomini, non è un centrocampo che può funzionare, specie se la squadra continua a spingere. Con troppo mobile e Taddei sempre più insicuro, in mezzo non c'è più nessuno e ogni volta che la Roma perde palla si scatena il panico, il collettivo si squaglia. Ci pensa al 24' a ristabilire le distanze: come Pinzi, il greco non incontra ostacoli fino al momento di calciare. Il suo tiro è radente e nell'angolo: 3-1. Allan fa una cosa bruttissima al 31' su assist di Di Natale (simile a quella di del primo tempo): calcia alto da pochi metri. Poteva essere il 2-3, la partita poteva riaprirsi ancora. Si va avanti fra smanie motorie, corse inutili ed errori. Esce per .

Perde palla chiunque e chiunque potrebbe segnare. Ci sono solo ripartenze. L'applicazione tattica è tale che ormai se scatta un contropiede nessuno lo segue o se lo fa ci arriva bollito e non serve. Al 36' Basta effettivamente riapre la partita mettendo in porta un pallone nonostante ci fossero almeno dodici uomini nell'area di porta: 2-3. L'eccezionalità del disagio è confermata da un dato: la Roma non aveva mai preso due gol in casa in campionato (anzi ne aveva presi solo due fino a ieri). Il finale è di pura congestione, la difesa non tiene, la Roma non sa coprirsi a testuggine, con questi giocatori non può praticare il possesso palla. Le macchie e la paura aumentano quando si mangia a porta vuota il 4- 2 (43'). Sembra una partita dell'anno scorso, o una partitella fra amici ormai senza fiato ma con la fiera intenzione di vincere la scommessa della cena pagata o da pagare. Eppure la Roma aveva iniziato bene. L'hashtag "#Forza Kevin" stampato sulle maglie arancioni di riscaldamento che ieri erano la vera divisa, quella uscita dalla fabbrica del cuore, stava dando forza non solo a (che sarà operato oggi a Rotterdam dal prof. Heijboer e che uno striscione invitava a "sputare ancora"), ma anche alla squadra. L'effetto non è durato abbastanza. La Roma del primo tempo era , e . La Roma del secondo non era niente. Il è rimasto tre punti dietro. Ma è bene che la Roma ne prenda coscienza: non speri di vincere altre partite così.