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DDR: Fondamentale!

06/02/2014 alle 09:50.
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IL ROMANISTA (V. META) - Non si porterà la vittoria da casa, la Roma, ma almeno partirà da casa con una vittoria. Il 3-2 dell’Olimpico lascia aperti i giochi in ottica finale, però restituisce anche un’indicazione importante, perché la Roma due gol nella stessa partita sul suo campo non li aveva mai presi, stavolta è successo e la risposta è stata all’altezza. Dalla sconfitta di Torino, e compagni hanno solo vinto e qualcosa vorrà pur dire. «I valori del li conosciamo bene – le parole di sul suo sito ufficiale -, si tratta di una delle squadre più attrezzate della Serie A, la loro forza fisica e la qualità che sanno mettere in campo hanno reso la partita molto dura. La qualificazione è ancora tutta da giocare ma è evidente quanto sia stato importante segnare il terzo gol in vista del decisivo match di ritorno».

Per venire a capo di un che ha dato segnali di risveglio rispetto all’involuzione tecnico-tattica delle ultime settimane, la squadra di ha dovuto faticare un bel po’ e ci ha pure messo del suo, concedendo per due volte a Higuain una libertà di movimento pagata con altrettanti gol. In compenso chi era allo stadio si è divertito parecchio: «È vero – dice alla Rai subito dopo il fischio finale -. Giochiamo in un campionato con le squadre sempre schierate nell’area di rigore. Ne parlavo proprio con un avversario durante la partita, è bello giocare con squadre che se la giocano, è bello vedere partite così, qualsiasi sia il risultato». Sbloccata la gara con una magia di Gervinho, la Roma sembrava aver ipotecato la finale con il terra-aria di , ma a metà ripresa era tutto da rifare: «Rientrare e prendere gol subito non ci ha fatto bene mentalmente – analizza -, ma dopo il 2-2 abbiamo risposto benissimo mentalmente. Vincere oggi (ieri, ndr) 3-2 è importantissimo, piuttosto che andare a e partire dal 2-2».

Un successo che dimostra come la forza della Roma non risieda soltanto nella tecnica e nel cuore: «Questione di mentalità. Negli ultimi due anni avevamo giocatori forti, ma ci mancava la mentalità, quella che ci ha dato questo allenatore e che noi giocatori abbiamo cercato di alimentare». E forse rientra nella categoria della mentalità anche quell’anticipo in tackle sulla trequarti che al 43’ ha avviato la splendida azione del 3-2. Tra sei giorni a ci sarà da combattere: «Sì, sarà un’altra partita bella – conclude - e ce la giocheremo come sempre e come faranno anche loro, perché sono una squadra forte». L’uomo della pioggia è ancora Gervinho, un gol per aprire la partita, un gol per chiuderla: «Il gol in apertura li ha feriti – dice l’ivoriano alla Rai -, ma poi la Roma ha avuto il coraggio di cercare il 3-2. è un allenatore che ama giocare al calcio, ha riempito di fiducia il cuore di tanti giocatori». Quindi la conferma della professione di fede: «Io ho scelto la Roma anche perché c’era lui. Con il ho cominciato a sinistra, poi mi ha detto di giocare a destra per combinare meglio con . Io come Bolt sui 100 metri? Se corriamo col pallone lo batto io – ride Gervinho -, sennò mi batte lui».

, invece, si presenta in zona mista giusto pochi minuti dopo che lo ha pubblicamente definito “una lavatrice”: «Spero sia un complimento – esordisce l’olandese sorridendo -. Questa è stata una partita difficile contro una squadra forte e che ha avuto diverse occasioni, però ci godiamo la vittoria che sarà importante in vista della partita di ritorno. Il gol preso subito ci ha un po’ creato problemi, poi abbiamo preso il secondo ma siamo riusciti a vincere con una grande giocata di e Gervinho. Cosa ho detto a Mertens? Lui è un grande giocatore, fuori dal campo è mio amico, ma in campo no. Non capisco perché non giochi, è entrato e ha fatto un gol bellissimo. Mi voleva mezza Europa quest’estate? Sono cose che ho letto sui giornali, perché l’offerta l’ha fatta la Roma. Se questo è stato il gol più bello della mia carriera? Sicuramente». Parla inglese, , e qualcuno gli chiede qualche parola in italiano: «Dopo la partita di domenica...», promette lui. Gli occhi sono tutto un programma.

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