IL ROMANISTA (P. A. COLETTI) - «Chiacchiere da bar». Così Antonio Conte, luomo dell
A quelle tre stelle, illegittime, disegnate nello "Stadium" ma che non possono essere cucite sulle maglie ufficiali. Dai capitani allallenatore. Parlando di Rudi Garcia, Conte cambia tono e contenuti: «Mi ha stupito sicuramente il fatto che si è integrato benissimo e si è calato perfettamente in una realtà molto difficile come quella di Roma. Ma mi ero già accorto, quando siamo stati ospiti a Trigoria, di avere di fornte una persona molta scaltra, che aveva ben fisso in testa quello che doveva fare. La piazza di Roma non è una piazza facilissima, quindi grandissimi meriti vanno a Garcia proprio perché si è calato nellambiente in una maniera molto naturale. Di base è stato facilitato dal fatto di trovare una squadra che, come lho trovata io, veniva da due stagioni da dimenticare, veniva da una Coppa Italia persa contro la Lazio e veniva da giocatori contestati. E in più una grande qualità tecnica, perché non dimentichiamo che gli interventi della Roma sono stati mirati, ben fatti, con De Sanctis, con Maicon, con Benatia, con Gervinho, con Strootman, con Ljajic, cioè, stiamo parlando di giocatori di ottimo livello».
Lallenatore bianconero ha poi parlato dei parallelismi tra questa Roma e la sua Juventus: «Se uno fà una riflessione attenta, si rende conto che il percorso della Juventus e della Roma è molto simile: la Juventus ha iniziato tre anni fa con me, e la Roma con Luis Enrique. In tre anni noi abbiamo vinto due Scudetti, due Supercoppe e adesso siamo in testa alla classifica, quindi penso che abbiamo bruciato veramente le tappe. La Roma ha avuto più sfortuna, forse meno bravura nel mercato, nella scelta degli uomini per questa ristrutturazione. La Roma ha fatto un percorso molto simile al nostro, però è da questanno che sta provando a vincere il campionato».