CORSERA (L. VALDISERRI) - Giù la maschera. Rudi Garcia mette in chiaro quello che si intuiva già: cè un linguaggio per lo spogliatoio (lo scudetto è un obiettivo, difficile ma è un obiettivo) e ce ne uno per lambinete romano che non ha bisogno di essere esaltato
Quella di domani sarà lultima partita del 2013, ma il tecnico è già pronto per un bilancio: «Credo che a inizio stagione nessuno si sarebbe aspettato una Roma così. Abbiamo fatto un avvio incredibile, non abbiamo rubato nessun punto e forse ce ne manca qualcuno. Limportante è che la squadra abbia il piacere di giocare e che lo trasmetta al nostro pubblico». Il piacere di giocare vuol dire non fare troppi calcoli, lasciando che i giocatori si gestiscano: «Tenere fuori i diffidati (Maicon, Ljajic, Florenzi e Pjanic; ndr)? Fare questo calcolo non mi sembra una buona cosa. Magari ne tengo fuori uno, poi si infortuna e non ce lho per due partite». Totti ci sarà, anche se non è al top: «Francesco migliora, è stato giusto aspettare. A Milano ha fatto 30 a buon livello anche se, come Destro, ha bisogno di allenarsi e la forma al 100% arriverà più tardi. Non ha i 90 nelle gambe, ma quello che importa è che è guarito». E il 2014? «Voglio che tutti rimangano fino al termine della stagione. Se manca un pezzo complementare con gli altri, vedremo». Ecco perché Garcia è tanto amato.