IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Ventuno punti e un modo soltanto per dirti ti amo. E il sorriso di Dio negli occhi di Totti che guardano il settore dove stanno i tifosi della Roma. Il passaggio dalla terra al cielo in quello sguardo al terzo anello. E in quel passaggio per il terzo gol il capovolgimento di tutto: stavi al mare e ti ha mandato in montagna, stavi al 26 maggio e oggi lo benedici
Gervinho, un altro capovolgimento di fronte: luomo che finalmente ha dimostrato che lAfrica è il calcio del futuro - son trentanni che si dice sta cosa - ora lAfrica ha il suo Messia. Gervinho buma ye, buma ye tutti. E se qualcuno sopravvive è peggio per lui, perché rischia di passare sotto al treno merci Strootman, un aratro coi denti da squalo, che sbava chilometri, e nel frattempo sè caricato pure qualche altro bastimento; mentre De Sanctis con la tessera del Fight Club che gli casca dai pantaloncini tranquillizza tutti: "non è successo niente". Ed è vero, non è successo niente, tranne che questo niente ci fa felice oggi, domani e per qualche tempo ancora, per qualche giorno ancora, chissà quanti. Adesso non importa. E il non saperlo fa parte un po della felicità.
La ricerca della felicità continua, stiamo vivendo un sogno e la cosa più bella, più grande, più eccezionale di tutti è la sua normalità, perché siamo consapevoli che è così. E proprio perché è così che può continuare. Gustarci la quotidianità del pane, di un passaggio, il pensiero che Mazzarri rosica, che per Massimo Moratti è stato lultimo Inter-Roma come presidente: cose che aiutano a credere alla giustizia terrena, visto che a Dio da ieri ci crediamo un po tutti. Ha fatto ammonire Jesus e ha rimesso il Duomo al centro del suo mondo. E ce ne sarebbero altri appunti di questa notte santa, romanista, infinita, tanti... Ventuno punti e un modo soltanto per dirti ti amo. Questo: "Roma Roma Roma core de sta città unico grande amore de tanta e tanta gente che hai fatto innamora".