GAZZETTA.IT (M. CALABRESI) - A Trigoria, il pensiero comune dopo aver visto (e sentito) Morgan De Sanctis è stato:
PORTA SBARRATA Ha lasciato la Nazionale, De Sanctis, che in questi giorni poteva essere a Coverciano e invece sta preparando la sfida al suo passato, la prima in assoluto in carriera contro il Napoli, mai affrontato neanche con Juventus e Udinese. Lo sfiderà da portiere meno battuto del campionato (un solo gol subito, a Parma, in sette giornate) ma anche da portiere meno impegnato. Lo dicono i dati della Lega: Pegolo a parte (ma il portiere del Sassuolo ha giocato solo tre gare su sette), De Sanctis è quello che ha dovuto parare di meno (14 volte, due di media a partita, segue Marchetti con 15), ma quelle poche volte che è dovuto intervenire, lo ha fatto alla grande. Come a Genova, quando ha salvato la porta della Roma sullo 0-0 (tiro di Gabbiadini) prima dei gol di Benatia e Gervinho. "Non vorrei che adesso dopo un solo gol subìto in sette partite si pensasse che succede solo perché non tirano in porta, ha detto De Sanctis dopo la vittoria di San Siro, rivendicando i suoi meriti, comunque ampiamente riconosciuti da tutti.
PERICOLI Lo scorso anno, a Napoli, non c'erano Higuain e Callejon, ma Inler, Hamsik e Insigne sì: se li ritroverà tutti davanti all'Olimpico, lo stesso stadio in cui il 19 maggio ha vestito per lultima volta la maglia del Napoli. Quella sera giocò Rosati, la Roma vinse 2-1. Per lo stesso risultato non ci metterebbe una firma sola, ma due.