Strootman: «Io e De Rossi, che coppia!»

02/08/2013 alle 10:21.

CORSPORT (M. EVANGELISTI) - Tutto sommato potevamo fare di meglio, dice Kevin Strootman imbracciando il suo fluido inglese come una carabina. Garcia se ne compiace. Il mastino batavo è uno che sta in guardia sempre e non si accontenta. Non sta pensando alla partita appena andata bensì a quelle che verranno. Più dure e probabilmente più importanti. E’ uno che vuole sempre vincere, ha detto dell’olandese il tecnico, lo abbiamo preso anche per quel motivo.

INGORGHI - si inserisce bene sulla trequarti e si è inserito bene nell’ambiente giallorosso, a differenza del connazionale Stekelenburg che pure gli ha parlato favorevolmente della à e dei tifosi. Magari però non si aspettava di trovare tali ingorghi a centrocampo. «In effetti no ed è meglio che l’ingorgo ci sia. Più siamo e più avremo possibilità di giocare bene. Ci sono 24 uomini tutti bravi e tutti uguali, parlo sul serio. Quando si mette a fare il regista mi trovo a meraviglia e quando è entrato tutto è andato altrettanto a puntino. Ci capiamo e sappiamo dove mettere i piedi» .

Un pensiero per ciascuno. A Tallo ha regalato il pallone del terzo gol. «Avrei voluto farlo anche con Bradley. Per lui è stata una partita speciale. Era persino il suo compleanno. Mi dispiace non abbia segnato» . Con Michael s’intende a perfezione grazie all’inglese. «Sto soffrendo come una bestia ma devo imparare in fretta l’italiano. In campo già capisco qualche parola che mi gridano i compagni» . Meglio non raccontare quali. «Comunque devo abituarmi a capire tutto. E’ importante in una squadra che voglia essere affiatata» . In effetti lo costringe a sottoporsi a lezioni forzate di lingua. L’inglese non gli sarà più indispensabile per un po’. «Qui è tutto molto bello, anche se di fatto in quattro giorni abbiamo visto solo lo stadio. Almeno abbiamo girato in pullman andandoci ad allenare in giro, anche sul campo dei Chiefs di football. Non penso per adesso a trasferirmi nella Major League. Sono contento che arrivino negli Stati Uniti sempre più campioni» . [...]