Pjanic: «Sogno il Real. E il Barça»

25/06/2013 alle 09:23.

IL ROMANISTA (V. META) - Il Borussia potrebbe anche aspettare, il Real Madrid decisamente no. D’altra parte, vista la disinvoltura con cui si muove fra le lingue europee, nessuno meglio di Miralem Pjanic riesce a vedersi bene sui palcoscenici intern

Messaggi d’amore a parte, il passaggio in Liga non sembra imminente: «Mi sento bene a Roma e a questo punto non so se lascerò la squadra questa estate». Un dubbio che conferma come per quanto a Trigoria non ci sia la volontà di cedere il giocatore, tuttavia l’ipotesi di un addio all’ex Lione non si possa escludere del tutto. Per età, talento e margini di miglioramento, rappresenterebbe un investimento per qualsiasi squadra, a cominciare dai vicecampioni d’Europa del Borussia che, scrivono in Germania, sognano di fare del bosniaco l’erede di Mario Goetze, appena ceduto ai rivali del Bayern. Alla Roma non è comunque arrivata alcuna offerta, né dalla Germania né da altri campionati (prima dell’arrivo di Mazzarri, si era parlato di un interesse dell’Inter). Qualora dovesse arrivare, però, non è detto che non sia disposto ad ascoltarla.

Ventitré anni compiuti ad aprile, una carriera fulminante nel Lione, è stato il primo grande colpo di : il suo acquisto è andato a bilancio per quindici milioni di euro, più o meno la stessa cifra a partire dalla quale oggi il ds si metterebbe seduto per valutare un’eventuale proposta. D’altra parte, proprio non aveva esitato a difendere il bosniaco da critiche ritenute eccessive nel finale di una stagione che, come la precedente, lo ha visto altenare prestazioni sontuose ad altre decisamente meno brillanti, complici i problemi fisici e una prolungata indeterminatezza tattica.

Quest’anno ha fatto nell’ordine: l’interno sinistro nel centrocampo a tre, l’esterno sinistro nel tridente, l’interno nel centrocampo a due e il trequartista, sempre in equilibrio sul confine che separa duttilità e confusione. Le cose migliori le ha fatte accanto a (che avesse ragione Zeman?), poi è andato avanti fra lampi e passaggi a vuoto, anche se il più grave di tutti è stato il tweet con cui si diceva contento che a segnare la rete decisiva nel derby di Coppa Italia fosse stato il connazionale Lulic. E questo la fede madridista non basta a spiegarlo.