IL ROMANISTA (V. META) - Il Borussia potrebbe anche aspettare, il Real Madrid decisamente no. Daltra parte, vista la disinvoltura con cui si muove fra le lingue europee, nessuno meglio di Miralem Pjanic riesce a vedersi bene sui palcoscenici intern
Messaggi damore a parte, il passaggio in Liga non sembra imminente: «Mi sento bene a Roma e a questo punto non so se lascerò la squadra questa estate». Un dubbio che conferma come per quanto a Trigoria non ci sia la volontà di cedere il giocatore, tuttavia lipotesi di un addio allex Lione non si possa escludere del tutto. Per età, talento e margini di miglioramento, Pjanic rappresenterebbe un investimento per qualsiasi squadra, a cominciare dai vicecampioni dEuropa del Borussia che, scrivono in Germania, sognano di fare del bosniaco lerede di Mario Goetze, appena ceduto ai rivali del Bayern. Alla Roma non è comunque arrivata alcuna offerta, né dalla Germania né da altri campionati (prima dellarrivo di Mazzarri, si era parlato di un interesse dellInter). Qualora dovesse arrivare, però, non è detto che Sabatini non sia disposto ad ascoltarla.
Ventitré anni compiuti ad aprile, una carriera fulminante nel Lione, Pjanic è stato il primo grande colpo di Walter Sabatini: il suo acquisto è andato a bilancio per quindici milioni di euro, più o meno la stessa cifra a partire dalla quale oggi il ds si metterebbe seduto per valutare uneventuale proposta. Daltra parte, proprio Sabatini non aveva esitato a difendere il bosniaco da critiche ritenute eccessive nel finale di una stagione che, come la precedente, lo ha visto altenare prestazioni sontuose ad altre decisamente meno brillanti, complici i problemi fisici e una prolungata indeterminatezza tattica.
Questanno ha fatto nellordine: linterno sinistro nel centrocampo a tre, lesterno sinistro nel tridente, linterno nel centrocampo a due e il trequartista, sempre in equilibrio sul confine che separa duttilità e confusione. Le cose migliori le ha fatte accanto a De Rossi (che avesse ragione Zeman?), poi è andato avanti fra lampi e passaggi a vuoto, anche se il più grave di tutti è stato il tweet con cui si diceva contento che a segnare la rete decisiva nel derby di Coppa Italia fosse stato il connazionale Lulic. E questo la fede madridista non basta a spiegarlo.