GASPORT (A. CATAPANO) - Di una cosa si può essere certi in questo momento di grave incertezza: il pericolo è il mestiere di Walter Sabatini. E anche una certa voglia di stupire, che una piazza piena di aspettative e ambizioni comè Roma ha allargato a dismisura, trasformandola in una forma pericolosa appunto, di fenomenismo.
El Loco Nella smorfia napoletana, o pazzo: non un malato, ma uno che improvvisamente dà in escandescenze. A Marcelo Bielsa è capitato soprattutto con giocatori e giornalisti. Una volta, da allenatore del Cile, piazzò del filo spinato per evitare che cameraman e fotografi si arrampicassero sul muretto del centro sportivo. Questa sua allergia comunicativa deve aver convinto tutti a Trigoria a puntare su di lui. La durezza degli allenamenti e la cura maniacale di certi dettagli (celebre il video con cui mostrò ai suoi giocatori 26 diversi modi di battere un fallo laterale), invece ricordano in modo sinistro le metodologie di Zeman, recentemente andate a farsi benedire. Ad onor del vero, anche il sistema di gioco di Bielsa rievoca il boemo: «Un sistema pazzo», lo ha definito Guardiola. Ma con largentino la Roma si metterebbe in casa anche un hombre più vertical di Luis Enrique. Sarebbe una scelta davvero dirompente, ma potrebbe rivelarsi presto tragicamente disgregante.
Il papà Rudi Garcia è allapparenza più pacioso e tranquillo. Più che un allenatore, un padre di famiglia. Lui tratta i giocatori come le sue figlie. «Alleno come educo: discuto, correggo, offro riferimenti. Non dirigo, accompagno». E in effetti nei suoi anni al Lilla ha effetti nei suoi anni al Lilla ha accompagnato, con ottimi risultati, la crescita di alcuni talenti come Hazard e Cabaye. Ora Sabatini vorrebbe fargli accompagnare la definitiva esplosione dei vari Marquinhos, Pjanic, Lamela e Destro. Lidea non suona affatto male, e consentirebbe alla Roma di proseguire senza strappi su quel che resta del famoso Progetto. Ma comporta il rischio che il buon Garcia, catapultato nel delirio di Roma, alla terza curva sbandi.
E il Mancio? Difficile stabilire chi tra Bielsa e Garcia sia il preferito di Sabatini. E se esista anche un mister X. Più facile ritenere Roberto Mancini lultimo della lista: troppo costoso, troppo famoso, troppo fighetto, troppo vincente il Mancio. E a Sabatini, pure questo si è capito, non piace vincere facile.