GASPORT (M. CECCHINI) - Confessiamo, nelle ore in cui la santificazione gli ha già fatto spuntare un'aureola (ovviamente giallorossa) in mondovisione, abbiamo parlato con alcuni degli amici più cari per provare a mettere in piazza i suoi difetti. Confessione bis: abbiamo trovato poco.
Francesco Totti, per tutti, è uno scrigno di virtù. «Certo, a volte è permaloso», oppure «è ghiotto ma adesso meno di prima», o anche «non si rende conto del suo potere mediatico», ma con gli anni «è diventato più sensibile». Insomma, gli occhi lucidi che l'ingresso in campo dei figli Cristian e Chanel hanno fatto rimbalzare in tutte le case d'Italia, rappresentano l'evoluzione di un ragazzo scanzonato che il tempo ha fatto diventare uomo, abituandolo a convivere anche con gli infortuni e relativi effetti collaterali (sulla tibia sinistra ha una placca di metallo tenuta insieme da 10 viti).
Figli & Targa - D'altronde con Totti le stagioni sono state generose. Vent'anni fa, il 28 marzo 1993, esordiva in A, il 4 settembre 1994 segnava il suo primo gol (al Foggia) e adesso siamo ancora qui a parlare di lui, a celebrare i 225 gol che gli sono valsi l'aggancio a Nordahl al 2° posto nella classifica dei cannonieri della A a girone unico, a commuoverci per le magliette dei figli con la scritta «Sei forte papà» e a pensare con un sorriso al pathos che c'è stato dietro quella improvvisata, ovvero una corsa con i nonni materni quelli paterni erano in tribuna consumata nel finale di partita, perché se il Genoa avesse strappato punti la festa non sarebbe stata celebrata.
Adesso si guarda avanti. Alla targa per il sorpasso che la Roma ha già preparato e a quell'inseguimento a Piola, regale a quota 274 reti, che darà un nuovo senso a uno sfolgorante tramonto. «A breve termine il primo traguardo è agguantare la zona Champions ha detto Totti nel lungo periodo punto al primato di Piola, anche se so che è difficilissimo. Se dovessi smettere il prossimo anno, poi, non ci riuscirei mai». Proprio vero, visto che il suo contratto scade nel 2014. Ma il capitano può stare tranquillo perché il rinnovo sembra una formalità. D'altronde anche il global ceo Italo Zanzi ha detto: «Abbiamo capito che Francesco è un asset formidabile» e allora la formula che sia biennale (come vuole Totti) o annuale con opzione(come gradirebbe il club) non ostacolerà il nuovo matrimonio.
D'altronde c'è bisogno di accelerare, visto che mantenendo l'attuale media-gol, gli occorrerebbero 114 partite per agguantare Piola.
Pallotta & Co - Se il mezzo miracolo accadesse, i complimenti giunti ieri (Capello, Del Piero, Mazzone, Materazzi, Malagò, Veltroni e ovviamente il presidente Pallotta, oltre a tanti altri) crescerebbero in modo esponenziale. A proposito, come finale di partita sta prendendo corpo l'idea di una convocazione tributo per Totti in Nazionale, proprio come accadde per Piola a Firenze, nel 1952, contro l'Inghilterra, e a Roberto Baggio a Genova, nel 2004, contro la Spagna.
Prandelli da tempo ha detto di non essere contrario all'idea, ma toccherà alla Figc muoversi, tenendo conto che i calendari intasati non favoriscono neppure le iniziative più belle. Ma non disperiamo. D'altronde, in questi vent'anni, capitan Totti ci ha abituato ai miracoli.