IL ROMANISTA (V. META) - Due panchine in Serie A a diciassette anni, due trofei da protagonista e un terzo sfiorato in finale, la maglia azzurra dellUnder 19 che nessuno potrà togliergli e lEuropeo di categoria ad aspettarlo, lattenzione
«Ma alla fine è andata bene anche così» si stringeva nelle spalle Matteo commentando la sua stagione da Coverciano in uno degli ultimi raduni con la squadra di Evani. Pensiero condivisibile, se si considera che veniva da un 2011 cominciato in panchina e finito con le occhiate interrogative della sala stampa quando Luis Enrique fa il suo nome in conferenza stampa. Adesso che della Primavera è diventato il leader tecnico insieme allamico Frediani, Matteo sa che il 2013 per lui dovrà essere un anno di conferme, anche perché con la riforma del campionato varata lestate scorsa, questa per lui e gli altri 94 sarà lultima stagione nelle giovanili. Niente paura per il ragazzo che ha costruito una carriera proprio sulla capacità di non avere paura di fronte ad avversari che fino a un anno fa erano invariabilmente più alti di lui.
«Sarà per questo che ho imparato a lanciare di prima, altrimenti avevano il tempo di venirmi addosso», spiegava. Ha imparato talmente bene che lex staff della prima squadra non è stato il solo ad accorgersene e su di lui ha messo gli occhi anche il Manchester United, che quattro anni fa un regista da Trigoria lo aveva già portato via, il 91 Davide Petrucci, compagno di regia negli Allievi di Andrea Bertolacci. Lesordio in prima squadra per Ricci sarebbe stato il coronamento di un anno da assoluto protagonista, in cui si è preso applausi sui campi di tutta Italia. A cominciare da La Spezia e da una semifinale del Viareggio difficile da dimenticare soprattutto per la Fiorentina, che in mezzo al campo stentò a toccare un pallone e alla fine uscì ai rigori, castigata dalle realizzazioni di entrambi i fratelli Ricci (nel finale era entrato anche Federico, infallibile dal dischetto).
Unimpresa pagata in termini di stanchezza nella finale di due giorni dopo contro la Juve, ma tanto si sarebbe rifatto con la Coppa Italia conquistata allOlimpico davanti a venticinquemila persone. Quanto al Viareggio, questione di poco più di un mese e il 2013 gli darà la possibilità di prendersi una rivincita. Intanto ha chiuso il 2012 segnando un gol dei suoi al Milan di Petagna e Spagnoli che con gli Allievi gli aveva fatto passare uno dei peggiori pomeriggi della sua carriera. Una partita finita in anticipo per una botta alla caviglia che la sosta natalizia gli sta dando la possibilità di curare per farsi trovare pronto tra una settimana, quando la Primavera tornerà ad allenarsi. Anche perché da quelle parti potrebbe sempre affacciarsi Zeman.