CORSERA (L. VALDISERRI) - Di Zemanlandia, a Pescara, non si trova più nemmeno una briciola e pure a Roma ce nè ancora poca, ma i tre punti conquistati ieri dai giallorossi aumentano morale e autostima. Seconda vittoria consecutiva e seconda partita senza prendere gol: non è ancora calcio spettacolo ma qualcosa sta crescendo. La pross
Però il risultato è più che giusto e la continuità dei risultati è la cosa più importante. Zeman non si è detto soddisfatto ma, almeno per una volta, potrà farsene una ragione: «Io voglio sempre vincere divertendo, non mi interessa rubare punti in giro per lItalia. Penso che le vittorie debbano essere il premio di quanto espresso in campo». Zeman se ne va con tanti applausi dello stadio che fu suo, un regalo del presidente Sebastiani e tre punti. Ha schierato la stessa squadra che aveva battuto il Torino lunedì scorso, con la sola eccezione di Destro al posto dellinfortunato Lamela. È stato proprio lattaccante, pagato 16 milioni di euro allultimo calciomercato superando la concorrenza della Juve, a segnare il gol decisivo.
Avrebbe potuto segnarne anche almeno un altro e ha dato vita a una buona prova personale. Tutta da migliorare, invece, lintesa con Osvaldo che, guarda caso, ieri è stato il peggiore della Roma. Fare le pulci a una vittoria, però, è sempre una buona cosa. Da segnalare, semmai, che la Roma ha chiuso la partita con una sola punta in campo: Totti, ilmigliore della gara. Prima Zeman ha sostituito Destro (pestone alla caviglia) con Perrotta e nei minuti finali Osvaldo con Tachtsidis. Amemoria duomo non si ricorda una squadra zemaniana così poco offensiva, anche se soltanto per pochi minuti. Il Pescara ha creatomolto poco: giusto qualche mischione nel finale.
Loccasione migliore è stata un tiro di Abbruscato respinto in modo un po casuale da Piris. Il lavoro che attende Bergodi, al debutto sulla panchina dopo le dimissioni di Stroppa, è molto. Da ieri gli adriatici sono allultimo posto in classifica, la rosa è quella che è e il 5-3-1-1 schierato dal nuovo tecnico mette un po tristezza a pensare quello che si vedeva pochi mesi fa. Ma la serie A non è la serie B e il trio Verratti-Immobile- Insigne gioca altrove. Zemanlandia, forse, la rivedremo a Roma. Ma anche in questo caso resta ancora parecchio da fare.