LA REPUBBLICA (M. PINCI) - La casa è stregata. Lincantesimo è più forte anche di un compleanno speciale festeggiato in maniera speciale. La Roma sbatte ancora contro il tabù Olimpico, dove non vince ormai da quasi sei mesi: basta una Sampdoria in dieci uomini per tutta la ripresa dopo lespulsione per doppio
Già dal primo tempo i due allenatori sembrano impegnatissimi a non tradire il proprio bagaglio genetico: la Roma di Zeman proiettata costantemente nella metà campo avversaria, la Samp dellex difensore Ferrara concentrata soprattutto per contenere. Perché il gioco giallorosso deborda sulle corsie laterali dove Balzaretti e Taddei costringono alle corde i laterali blucerchiati. Ma la mole di palloni scaraventati in area di rigore sbatte ripetutamente contro lappannatissima mira di Mattia Destro, terminale svogliato del gioco romanista. Sarà lansia del primo gol romanista atteso ancora inutilmente dopo tre gare così così sarà
la pressione di non dover far rimpiangere Osvaldo, il miglior goleador di un anno fa, e i 16 milioni spesi dal club per strapparlo alla concorrenza della Juventus. Ci prova il capitano a metterlo davanti al portiere, lui però gli spara addosso replicando un paio di volte mezzora più tardi. Lillusione del gol di Totti spedisce in paradiso la squadra di Zeman, ma solo fino a quando Stekelenburg non decide di complicare la vita di compagni e allenatore.
Tengono, prima e dopo, le maglie di una Sampdoria ancora imbattuta tra campionato, coppa Italia e precampionato. Una corazzata che dal suo allenatore ha ereditato la capacità difensiva, ma anche una cattiveria in grado di intimidire i baby attaccanti della Roma Destro e Lamela, cocciuti anche nel finale a tentare il dialogo per entrare in area di rigore. Semmai, la grande occasione per uscire dalla capitale con il bagaglio pieno è proprio della Samp. Non fosse così giovane, forse, il diciannovenne Icardi manterrebbe la freddezza per non lasciarsi recuperare da Castan davanti a Stekelenburg a 20 dalla fine. Chissà se avrebbe fatto meglio Pozzi, costretto al forfait dopo mezzora appena per una distorsione al ginocchio. Nel recupero poi è Romero, che la Roma aveva preso un anno fa prima di preferirgli Stekelenburg, a dire lultimo no a Balzaretti. Così, mentre Zeman continua a battagliare con i suoi tanti nemici e Ferrara è solo lultimo la Roma fatica a trovare in campo la strada giusta. Limminente Juventus- Roma con i suoi veleni (anticipati dai vergognosi cori contro Pessotto in curva Sud), nella capitale non lascia sereno davvero nessuno.