Da Agnelli a Zeman: è Juve-Roma L'alfabeto del gran duello. Una rivalità lunga 85 anni

29/09/2012 alle 11:12.

GASPORT (A. FANI') - Agnelli. La famiglia. Agnelli e Juventus sono sinonimi dagli anni Venti. Andrea diventa presidente nel maggio 2010 e chiarisce: conta solo vincere. Con il cugino John Elkann, risponde a ogni attacco. Tipo: «Carrera in una partita ha vinto più di Zeman in carriera».



Borel

Felice Placido, alias Farfallino. Con la ha segnato 164 reti in 308 partite, tra il 1932 e il 1946: alla Roma, in campionato, ne ha segnati 11. Nessun bianconero ha fatto meglio contro i giallorossi, Del Piero si è fermato a 10.

Capitali

Torino è stata la prima capitale d'Italia, dal 1861 al 1865. Nel 1871, un anno dopo l'ingresso dei bersaglieri a Porta Pia, Roma smise di essere la à del Papa per diventare La Capitale.

Doping

Nell'estate del 1998 Zeman - allenatore della Roma - se ne esce: «Molti giocatori in A non sanno rinunciare a certe sostanze. Guardate Vialli e Del Piero, pensavo che quei risultati si potessero raggiungere solo dopo anni di culturismo». È una bufera, la Procura di Torino apre un'inchiesta e ottiene il rinvio a giudizio per Riccardo Agricola, medico della , e Antonio Giraudo, a.d. bianconero. Nel 2007 il caso si chiude con la Cassazione, che non dà l'assoluzione ma dice: reato prescritto. Zeman, di recente, ha rincarato la dose. La questione è ancora aperta.




Arriva alla Roma nel 2000, preteso da Capello. Si rompe un ginocchio, guarisce, gioca: la Roma vince il terzo scudetto. Nell'estate 2004 va alla con il suo mentore.

Francesco

Inteso come . Se la Roma ha un volto, è il suo. Primatista di presenze (644), di gol (270), a segno in 19 campionati di A consecutivi. Alla , in A, ha segnato 7 gol: nessun giallorosso ha fatto meglio.

Guardalinee

15 gennaio '95, -Roma. Rimessa laterale, Aldair con la palla. Il difensore sbatte con il guardalinee Manfredini, sballa la rimessa, «assist» a Ravanelli che infila Cervone. Finirà 3-0, ma quello è il primo gol, il tappo che salta. «Manfredini l'ha fatto apposta» tuonano i giallorossi, mentre i bianconeri fanno spallucce. Un altro mattone nel muro della discordia.

Herbert

Prohaska. Scaricato dall'Inter, approda nella Capitale nel 1982. «Ce mancava solo questo» mormorano a Testaccio, scettici. In effetti sì, mancava solo lui: perché la Roma diventasse da scudetto. Secondo titolo, a spese della .

Ibrahimovic

L'altro pallino di Capello in giallorosso. Fabio avrà il suo svedese, ma nel 2004, alla . E Ibra contro la Roma segnerà uno dei suoi gol più belli in Italia, stagione 2005-06.

Liedholm

Il Barone ha riscritto la storia della Roma, scudetto nel 1983 e finale di Coppa Campioni 1984. Ha duellato con la . Spesso battendola.

Moggi

L'arcinemico della Roma. Eppure proprio la Roma l'aveva lanciato negli anni Settanta, e proprio Moggi aveva portato Pruzzo in giallorosso nel 1978. Lo stesso Moggi che poi ha costruito il ciclo della di Lippi, lo stesso di Calciopoli e Caso Gea. Eppure Walter Veltroni, sindaco di Roma e juventino, aveva sancito la pace tra Moggi e la famiglia Sensi, poco prima che scoppiasse lo scandalo.

Nakata

Lo scudetto giallorosso del 2001 è di , Batistuta, Capello, . Ma a Torino, nel maggio 2001, il giapponese mette il sigillo sul titolo. Mette a nudo i difetti di Van der Sar, con un gol e un tiro che provoca il pari: da 2-0 la si ritrova 2-2.

Ottanta

Gli anni del duello -Roma. Viola e Boniperti, Trap e Liedholm, Falcao e Platini. Un altro pallone.

Pirlo

Il cervello della : non doveva giocare, giocherà.


Quo vadis...

Capello? «Mai alla », aveva detto. Ma una notte d'estate 2004 l'allenatore della Roma si mette in marcia verso Torino. E firma per la . Un manager, anche negli addii.

Record

È il 15 marzo 1931. C'è Roma-. Finisce 5-0, la vittoria più larga della Roma con i rivali, che pure vinceranno il titolo. 7 marzo '32: -Roma 7-1, mai stato distacco simile a favore dei bianconeri, che rivinceranno lo scudetto.

Sensi

Il presidente del terzo titolo giallorosso. Franco, l'uomo che ha cresciuto un club come fosse l'unico figlio maschio, non badando a spese. Ma ha vinto lo scudetto, battendo la e rinnovando una sfida lunga quasi 90 anni (la Roma è stata fondata nel 1927).

Turone

Il non-gol più famoso della A. Dieci maggio 1981, -Roma. Se i giallorossi vincono, scavalcano la capolista. Cross di Conti, testa di Pruzzo, tuffo di Maurizio Turone, altro colpo di testa, palla in rete. L'arbitro Bergamo assegna il gol, poi guarda l'assistente Sancini con la bandiera alzata: «Fuorigioco». Finirà 0-0, lo scudetto andrà alla . Ma è uno degli episodi chiave nella rivalità.

Usa

Ma anche Unicredit. La nuova Roma ha una doppia targa. La banca italiana si è ritrovata una patata bollente, il club indebitato dei Sensi. Ha scovato un acquirente esotico, una cordata di americani appassionati di baseball, pallone e giocate in borsa. Affare fatto. Sebbene non abbiamo ancora capito chi l'abbia fatto.

Vucinic

Doppio ex. La Roma l'ha fatto diventare un campione internazionale. Poi è arrivata la , e ci ha costruito sopra uno scudetto.


Zeman

L'uomo dei silenzi. L'uomo delle parole come tuoni. L'uomo che non ha mai vinto. L'uomo che ha sempre divertito. Quello che ha accusato la di pratiche dopanti. Quello che a Roma vale quanto chi ha vinto lo scudetto.