Zeman, il giorno più atteso

19/08/2012 alle 12:13.

IL ROMANISTA (G. DELL'ARTRI) - Tredici anni, tre mesi e tre giorni dopo Zdenek Zeman torna a sedersi sulla panchina dell’Olimpico da allenatore della Roma per una partita vera. Amichevole sì, ma comunque vera. Stasera contro l’Aris Salonicco sarà emozionante anche per lui che di solito le emozioni le riesce a nascondere bene

Zeman è tornato a casa e stasera riceverà l’abbraccio della grande famiglia romanista. Sì, è vero, anche nel primo giorno a Trigoria e poi all’Open Day del 19 luglio l’affetto del popolo giallorosso non era certo mancato. Ma stavolta sarà diverso, stavolta Zeman potrà cominciare a ripagare tanto amore proprio con ciò che ha fatto nascere questo grande amore. Con il gioco che dà alle sue squadre, con lo spettacolo, i gol, le sovrapposizioni i tagli e il . Una squadra da tifare, certo, ma anche un’ideale da seguire. Un’idea di calcio bella e pulita dentro e fuori dal campo. Con la quale vincere sarebbe più bello che mai, forse più bello di sempre. E Zeman ha cominciato vincendo: sempre. Come lui nessuno mai, sicuramente dall’inizio del terzo millennio. Solo vittorie: otto su otto partite giocate.

E poi 40 gol fatti e solo 3 subiti. Numeri vertiginosi come il suo gioco. E’ vero, alcune delle avversarie nel precampionato erano ben poca cosa, ma altre no. Ci sono state anche il Rapid Vienna (affrontato quando le gambe erano di piombo), il Liverpool e El Salvador. Battute, tutte. E stasera c’è la prova del nove. La nona partita per fare filotto, per presentarsi al campionato immacolati (anche se qualche tifoso per scaramanzia vorrebbe perderla per "azzerare" la serie). Difficile che Zeman possa vederla