Pjanic: «Qui a lungo». Borini: «La Sud è unica»

09/06/2012 alle 11:35.

IL ROMANISTA (I. DE LILLO) - Chiamatela coincidenza o scherzo del destino, una semplice casualità o un segno della divina provvidenza, ma quei due giovani dal volto pulito, affamati di calcio e di vittorie, l’uno bosniaco, l’altro italiano, si sono ritrovati insieme nella Capitale. Miralem Pjanic e Fabio Borini, le due certezze giallorosse di oggi e del domani, si sono racccontati in un’intervista doppia alla rivista "La Roma". E’ pur vero che tutte le strade portano a Roma, ma curioso è come dalla Bosnia passando per la Francia, dall’Italia passando per l’Inghilterra, Pjanic e Borini si siano ritrovati a condividere la stessa maglia, nello stesso anno, nati entrambi negli Anni Novanta, d

E così è scoppiato l’amore. Quella che lega sia che alla Roma è una vera ammirazione: «Non conoscevo il calcio italiano - ha detto -. Sono rimasto favorevolmente impressionato da questa piazza. Spero di rimanere il più a lungo possibile». La chiave del magnetismo tra Roma e i due giocatori è sicuramente il calore dei tifosi: «Hanno dimostrato grande amore e fiducia nei nostri confronti - ha osservato -. La è inimitabile». E ha aggiunto che «i sostenitori giallorossi sono i più belli che ho avuto nella mia carriera, la è unica, qui sono incredibili, matti di calcio».

L’azzuro da piccolo sognava Del Piero. , Zidane. Modelli diversi che hanno fatto maturare in loro lo stesso amore per il calcio. Che per loro è soprattutto «divertimento». Una grande ambizione alimenta i loro programmi per il futuro: per in scaletta c’è la volontà di «diventare uno tra i migliori giocatori al mondo», per , un lupo solitario, il desiderio di «aprirsi di più al calore dell’ambiente e migliorare nella tecnica». Sentirisi parte di un progetto, appartenenti a una maglia che trasuda passione però, non basta per essere la bandiera della squadra e nomi come e sono per i giovani giocatori, inarrivabili, «merce rara» (), perchè «essere bandiera significa nascere in quella à e rimanerci per sempre» (). Che parolone "per sempre", eppure i due nonostante la giovane età non sono spaventati dal futuro che legge per loro grandi cose.

Una battuta sul calcioscommesse completa il loro profilo: «Ho letto sui giornali - ha detto -, questo non è sport, spero non ricapiti più», «sono errori che si fanno - ha continuato -, ma non mi riguardano». Giovani (come piace a Zeman), e volti puliti (come piace alla Roma), di un calcio che non può e non deve essere lasciato in mano a criminali. Insomma, due specchi riflessi della Roma che è e sarà.