Adesso rialzati e guida la Roma come sai fare tu

01/05/2012 alle 10:03.

GASPORT (A. PUGLIESE) - I maligni dicono che dopo quella firma si sia seduto, quasi rilassato. Magari anche inconsciamente, senza rendersene neanche conto. I non maligni, invece, sostengono che le sue prestazioni sono semplicemente calate di pari passo con quelle della squadra, che nel girone di ritorno è praticamente naufragata (20 soli punti in 16 gare). La verità, come sem

La bilancia I numeri, del resto, parlano chiaro. Nelle 19 partite della prima era (Daniele non ha giocato con Cesena, e Cagliari), quella del tormentone , quando c'erano tanti dubbi sul suo futuro alla Roma e tutto il mondo (giallorosso) temeva un suo sì alle sirene milionarie europee (Real Madrid e Manchester su tutte), Daniele volava: 6,24 di media-voto, una sola insufficienza (5,5 nell'1-1 casalingo con il Siena), ben 8 gare da leader assoluto (prendendo dal 7 in su). Ma anche 3 gol e 2 assist, una presenza fissa nel gioco della Roma (con 71,3 passaggi a partita). Nella seconda era, quella delle dieci partite (out nelle trasferte di Siena e Bergamo e sabato sera con il ) giocate da dopo l'attesa firma, la bilancia cambia diametralmente e pende dalla parte opposta: 5,70 di media-voto, quattro volte ampiamente sotto la sufficienza (i 5 con Novara, Lecce, e ), un solo assist e una presenza molto meno «reale» nel gioco giallorosso, con 56,2 passaggi a partita. Questo, è ovvio dipende anche dal maggior utilizzo nell'ultima parte di stagione come difensore centrale.

Incidente Oggi Daniele (che ha avuto un piccolo incidente automobilistico ad Ostia, dove tra l'altro aveva ragione, ma senza nessuna conseguenza) si riprenderà la Roma, dopo aver saltato la sfida al per . «Daniele ha giocato da difensore centrale contro e Udinese, ma già con la è tornato a fare il suo ruolo che è poi quello di regista — ha detto ieri Luis Enrique — Oggi a Verona tornerà a giocare ancora lì, a centrocampo». E lì, da regista, Daniele deve davvero riprendersi la squadra, che ha un bisogno tremendo di lui. Ma del giocatore di inizio anno, quello che davanti alla difesa garantiva coperture adeguate a tutto il reparto, oltre che sobbarcarsi l'onere di impostare il gioco in fase di possesso palla. Quel lì era davvero tanta roba, anche se in un ruolo che gioco forza lo tiene lontano dalla porta, riducendone così il suo (alto) potenziale offensivo (nella prima era, Daniele è andato al tiro 0,7 volte a gara, nella seconda appena 0,2 a match). La Roma, per rialzare la testa e provare a fare bottino pieno (9 punti tra Verona, Catania in casa e l'ultima gara in quel di Cesena) si affida a «Capitan Futuro». Che, a 28 anni, comincia ad essere anche un po' obsoleto. Daniele, probabilmente, a quell'appellativo ci ha fatto oramai il callo e ci rinuncerebbe anche. A patto di veder finalmente la Roma tornare a volare. Per riuscirci, però, serve il Daniele da 6,24 e non da 5,70 a gara. Maligni (e non) a parte.