IL ROMANISTA (L. PELOSI) -Viva la Roma, la Roma del 12 dicembre. In un giorno in cui non puoi fare a meno di pensare alle verità negate, con un discreto senso di colpa (già, i colpevoli?) ti vengono in mente quelle del calcio. E allora finisce che ti stanno quasi simpatici, magari solo per oggi, perfino gli interisti. Quelli come lavvocato
E allora viva la Roma, la Roma del 12 dicembre. La Roma con le bandiere che restano, Totti, loro con quelle che buttano via, Del Piero. La Roma bella come sempre. Giovane, quindi pronta a dare calci a un passato che naturalmente è in bianco e nero. La chioma di Osvaldo e il parrucchino di Conte, la differenza sta tutta lì. Fanno bene a chiamarla "vecchia signora". Forza ragazzi, la vecchia signora e si batte, quando ci si riesce è sempre lalba, che poi è giallorossa, di un nuovo giorno. Ieri, Moggi e Viviani. Se il progetto della Roma disegnata da uno che sè sempre messo contro il potere, Franco Baldini, stenta a decollare, battere la Juve è il modo perfetto per fargli prendere il volo. Dopo sì che sarebbe bello ritornare al passato. A un vecchio coro: Il lunedì, che umiliazione...