IL ROMANISTA (P. MOURE) - «Mi ricordo di una partita giocata a Udine nella quale vincemmo 1-0 con un mio gol. E per i tifosi dellUdinese fu unimpresa enorme e io ho potuto offrire loro quella gioia».Inizia così la chiacchierata con Arthur Antunes Coimbra, al secolo Zico.
Quali sono i segreti del miracolo Udinese?
Non credo che si tratti di un miracolo. LUdinese ha un grande allenatore e una squadra formata da giocatori importanti. Con queste premesse diventa più facile ottenere buoni risultati. Posso solo dire che da ex mi auguro che duri.
Cosa ne pensa della Roma attuale?
Sono convinto che sia una buona squadra, perché è il giusto mix di giocatori con esperienza e giovani interessanti che hanno voglia di far bene. E poi cè il fattore tifo. Quello della Roma ti carica anche nei momenti difficili. Roma è una grande piazza per giocare a calcio.
E di Luis Enrique cosa ne pensa? Può far bene in Italia?
E un allenatore giovane, ma è stato un grande giocatore e conosce bene il calcio italiano. Per questo motivo non vedo perché non possa avere successo. Bisogna dargli tempo, poi però sono sicuro che i tifosi della Roma si divertiranno con il tipo di calcio che Luis Enrique sta tentando di proporre. Qual è il giocatore della Roma che ti piace di più. Di quelli della vecchia guardia mi piace molto De Rossi, lo ritengo un giocatore straordinario. Dei nuovi mi piacciono Bojan e Gago. E con giocatori diquesto livello la Roma sarà sicuramente protagonista già in questo campionato.
E Totti? Il capitano può essere ancora importante?
Totti lho sempre ammirato per la sua grande capacità di giocare a calcio. Letà non significa nulla, se Francesco sta bene fisicamente può essere determinante in qualsiasi momento. E poi è uno di quei giocatori che per un allenatore è sempre fondamentale avere. Quando le cose diventano difficili, lui con la sua esperienza può darti una mano.
Tra poco si aprirà la finestra di mercato invernale. A parte Neymar che è il giocatore più ambito dai club europei, quale calciatore brasiliano raccomanderebbe alla Roma?
Senza dubbio Lucas, mezzala del San Paolo. Vi assicuro che è un grande giocatore e poi è ancora giovane (è nato il 13 agosto del 1992, ndr). Sarà uno dei protagonisti della nazionale brasiliana. Ha forza, tecnica e rapidità. Insomma ha tutte le caratteristiche per sfondare anche nel calcio italiano.
In Italia cè stato da giocatore, ora ci pensa di tornare da allenatore?
Adesso penso solo a portare lIraq al Mondiale in Brasile. Sarà unimpresa difficile, ma ci tengo molto. Dopo aver centrato questo obiettivo, unesperienza da tecnico in Italia mi piacerebbe farla. LItalia è un Paese straordinario, dove ho vissuto veramente bene e dove il calcio è sempre interessante. Dopo essere stato un grande calciatore ormai da anni il calcio lo vede dallaltra parte, dalla panchina.
Per lei quanto conta lellenatore nel calcio moderno?
Quello che conta sono sempre i giocatori. Quando hai a disposizione grandi calciatori, tutto diventa facile. Anche il semplice fatto di non complicare le cose, per un allenatore può essere la carta vincente.