GASPORT (M. CECCHINI) - Pugni, pupe, palloni. La mascella fa ancora male, i gossip sentimentali non si placano (adesso è il turno della modella Nina Senicar), ma a far venire i venire davvero i brividi a Marco Borriello è ancora la solita, vecchia storia: vedere la palla che sinfila in fondo alla rete. Niente di nuovo, si potrebbe dire. Vero, ma fino ad un certo punto, perché lattaccante in meno di quattro mesi si è già ritagliato un posto nella storia della Roma, visto che mai nessuno ha avuto un tale impatto gol-punti nel primo spicchio di stagione
Bomba Insomma, nessuna sorpresa che le forze dellordine in questi giorni abbiano scoperto un petardone illegale che a Napoli è stato intitolato a Cavani, mentre a Roma ha avuto il battesimo come «Bomba Borriello»
Scelta giusta Un riconoscimento che in qualche modo lenisce quel fastidio che la doppia microfrattura al seno mascellare destro continua a procurargli. «Ho fatto la scelta giusta ha detto infatti Borriello, che ha contribuito a trasformare 5 pareggi in vittorie (+10 punti) e 2 ko in altrettanti pari (+2), come segnalato dal sito laRoma24. Devo dire che non pensavo dintegrarmi così in fretta ed il merito di questo va allallenatore e a tutti i miei compagni. Per questo mi è dispiaciuto quando si è parlato di litigi fra me e qualche giallorosso. Era solo una questione di caratteri, di gesti che andavano interpretati. Potete credermi, nello spogliatoio andiamo daccordo» .
Missione scudetto Avviso ai naviganti del pallone: Borriello non è venuto a Roma solo per cercare gloria personale. «Macché, sono venuto per vincere. Siamo una squadra da scudetto, abbiamo una rosa formidabile in ogni reparto e ci dobbiamo credere fino in fondo. Peccato che allinizio abbiamo perso qualche punto per strada, ma la rimonta è possibile e lo abbiamo dimostrato con il successo di San Siro» . Unaltra cosa che ha dimostrato è la sua buona predisposizione a poter giocare al fianco di tutti i tipi di attaccante. Al suo fianco, infatti, si muovono pesi leggeri come Menez e Vucinic, massimi come Adriano ed eclettici come capitan Totti. «Tecnicamente, poi, gioco in una posizione diversa rispetto al passato. Guardo di più la porta e questo mi aiuta a far gol» . E si vede, tantè che al Milan si sussurra che ci sia gente che abbia allimprovviso scoperto come Ibrahimovic e Borriello in tante situazioni avrebbero potuto anche convivere. «Ma lho già detto: non minteressa pensare al Milan» , ha concluso il centravanti. Vero, ma sono i rossoneri che, guardandosi alle spalle, hanno scoperto di pensare sempre più a lui.