IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - La maledetta sosta sta per finire. Domani si ricomincia a giocare. La Roma riparte ed è subito a un bivio: da un lato la possibilità di cancellare Napoli, dallaltra il rischio di sprofondare sempre di più nel vortice nel quale si è infilata da inizio campionato. E il momento della politica dei piccoli passi, come ha detto Francesco Totti («Noi dobbiamo pensare gara per gara»). La Roma deve provare a risollevarsi senza voltarsi indietro e senza guardare troppo in là. Niente tabelle. No, quelle no, ma senza neppure porsi dei limiti. Non cè ragione di rassegnarsi a una stagione anonima
LA CLASSIFICA Il primo motivo per cui bisogna credere alla possibilità di tornare in corsa in campionato è, paradossalmente, quello più evidente: la classifica. Che al momento è orribile, ma cortissima. Mettendo da parte la capolista, che non è immaginabile possa rimanere là davanti per molto, le favorite alla conquista dello scudetto sono distanti appena 6 punti. Inter e Milan sono a quota 11 contro i nostri 5. Anzi, i nerazzurri sono lontani 5 punti e un pezzetto. Perché in caso di arrivo alla pari, ora saremmo davanti per la vittoria nello scontro
diretto. La Juventus, addirittura, è solo a +3. Insomma, se si ripartisse subito, stavolta non ci sarebbe nemmeno il bisogno di fare limpresa titanica dello scorso anno.
IL FATTORE OLIMPICO Pur nellinizio difficile di stagione, la Roma allOlimpico non ha mai perso collezionando due vittorie (compresa la Champions) e due pareggi. Bene, delle prossime 5 partite di campionato, 4 si disputeranno tra le mura amiche. Si comincia domani contro il Genoa, poi la trasferta a Parma, quindi in casa col Lecce. Il turno successivo sarà tempo di derby: sarà Lazio-Roma, ma sempre allOlimpico si giocherà. Poi arriverà la Fiorentina. A quel punto, prima della trasferta di Torino con la Juve si potranno tirare le somme.
LA RABBIA DI TOTTI La semplice presenza di Francesco Totti è sempre un buon motivo per credere alla possibilità di centrare qualsiasi obiettivo. In un certo senso, adesso più che mai. Perché se è vero che il capitano non è ancora andato a segno in questa stagione, è altrettanto vero che fisicamente sta bene e che ha dentro di sé una voglia matta di mettere a tacere le polemiche a suon di gol. Quanti? Lui lobiettivo lha dichiarato pubblicamente: almeno i 13 che gli mancano per riprendere Roberto Baggio nella classifica dei
marcatori di tutti i tempi.
AVVERSARIE NON IMPOSSIBILI Questanno più che mai non cè una squadra "ammazza campionato". Lunica che sulla carta poteva esserlo era lInter. Ma i nerazzurri non stanno volando e la sconfitta dellOlimpico contro una Roma in crisi è lì a testimoniarlo. Il Milan si è rafforzato davanti, è vero, ma la difesa e letà media restano due punti deboli. E anche Juve e Napoli ancora non sono da titolo. Ora per la Roma arrivano Genoa, Parma, Lecce, Lazio e Fiorentina: tutti match in cui parte potenzialmente da favorita.
IL TEMPO A DISPOSIZIONE Lo scorso anno, la rimonta cominciò quando i punti di ritardo dallInter erano 14. Ora sono molti meno, ma soprattutto cè più spazio per recuperare. Allora si era alla decima giornata già conclusa, stavolta bisogna ancora disputare la settima. Ne mancano ancora 32, uneternità.
LA CONDIZIONE FISICA Tra le tante cause dellavvio difficile ci sono anche gli infortuni e la preparazione. Nel primo caso è stata la malasorte ad accanirsi sulla Roma togliendo di mezzo Julio Sergio, Riise, Castellini, Vucinic, Simplicio e Adriano. Si spera che la sfortuna sia finita e che Ranieri possa contare su tutti gli uomini. Ma, se anche così non fosse, a breve dovrebbe comunque vedersi una squadra che corre di più. A proposito della preparazione, infatti, il tecnico giallorosso qualche settimana fa è stato chiaro: «La preparazione la fanno bene tutti. E da dopo dicembre che si vede la diferenza. Allora tranquilli».
DISPENDIO DI ENERGIE Adesso cè da stringere i denti, da fare punti sia in campionato sia in Europa. Magari facendo affidamento sul fatto che il girone di Champions non è impossibile. In modo da trovarsi ancora
in corsa su tutti i fronti a inizio dicembre. Sarà quello il momento decisivo. A quel punto la Roma (e anche
le altre avversarie, a dire il vero) non avranno distrazioni dal campionato. Niente partite ufficiali delle nazionali
fino a marzo inoltrato, niente Champions fino a metà febbraio. Due mesi per mettersi dietro in classifica tutte le squadre senza impegni internazionali.
INCOGNITA ARBITRAGGI Per la partita di domani è stato scelto larbitro Damato di Barletta. Quello che con i suoi errori contro la Sampdoria ci ha tolto lo scudetto dello scorso anno. Sarà la prova del nove. Dopo il disastro di Russo a Brescia, il presidente Rosella Sensi ha tuonato contro i torti subiti e per questo è stata deferita. Ma il suo sfogo non può essere passato inosservato e ci si aspetta che adesso alla Roma venga
dato dai direttori di gara niente di più e niente di meno di ciò che si merita.
LA ROSA «A livello di rosa, la Roma è una delle squadre più forti dEuropa». Lo ha detto Marco Borriello dopo la sconfitta di Napoli. Opinione condivisibile, anche se i risultati ora sembrerebbero dire il contrario. Ma anche restando entro i confini del nostro Paese, è difficile trovare un organico così di livello in tutti i reparti. In difesa, a centrocampo, in attacco. Il Milan, ad esempio, fa paura davanti, ma dietro balla. Così come il Napoli. La Juve
balbetta dappertutto. LInter forse ha qualcosa in più, ma quale Inter? Quella dello scorso anno, sì. Con Milito che segna va a raffica. Ma ora il "Principe" non segna più. Si sbloccherà? Forse sì, ma la Roma aspetta che si sblocchino in 3: Totti, Vucinic (che storicamente comincia a segnare sempre in questo periodo) e Adriano.
DNA DA RIMONTA Fare unimpresa come lo scorso anno è difficile, dicono in molti. Vero. Ma è altrettanto vero che è più difficile aspettarsi una rimonta da parte di una squadra e da giocatori che non lhanno mai fatta. Questa Roma invece sì. Lha già fatta. Addirittura due volte se si pensa a quella del 2007-2008. Sa quale strada percorrere. Con un vantaggio rispetto a qualche mese fa: la rabbia. La voglia di non essere gli eterni secondi.