Un antipasto di quello che è successo a fine gara, c’era stato anche nell’intervallo. Quando l’arbitro Russo è rientrato negli spogliatoi, ad attenderlo ha trovato un di rigente della Roma che gli ha chiesto se poteva parlargli, ricevendo una risposta affermativa. E allora, il dirigente della Ro ma, gli ha spiegato che sarebbe stato il ca so che si andasse a rivedere quello che era successo nei primi quarantacinque minu ti, in particolare tre episodi nell’area di ri gore del Brescia. Ma i fatti principali ci sono stati al termine. Quando, stavolta, il direttore di gara di Nola, Carmine Russo, ha trovato quattro dirigenti romanisti ad attenderlo, Pradè e Montali in prima fila, sei ridicolo sarebbe la frase incriminata rivolta al direttore di gara, mentre non troppo lontano, anche i giocatori della Roma stavano alzando la voce, qualcuno usando parole pesanti nel suo dialetto. Ma di tutto questo, in particolare riferito al comportamento dei giocatori, Russo non ha sentito nulla.

Le proteste della Roma, peraltro, non si sono certo esaurite nell’amara notte bre sciana. Non è per niente da escludere, per esempio, che ieri ci sia stato un contatto telefonico tra i massimi dirigenti di Figc e Lega con la dottoressa Sensi. La Roma, di sicuro, farà ricorso per la squalifica di Me xes, l’inibizione di Pradè, le multe a Mon tali e Perrotta. Ricorsi che come cavallo di battaglia avranno le parole dette ieri da Marcello Nicchi, che perima del Consiglio Federale ha dichiarato: «siamo molto amareggiati per la direzione di gara di Brescia- Roma, c’è molto rammarico. Da un certo punto di vista capisco le proteste della Roma, a volte gli errori arrivano quando meno te lo aspetti. E’ molto probabile uno stop per Russo» . Da aggiungere che la Roma per martedì prossimo si aspetta diversi deferimenti: il presidente, Ranieri, Pradè e, forse, Montali. Ci sarà da lavorare molto per l’avvocato Antonio Conte che con l’esperienza accumulata sin dai tempi di Franco Sensi, ha un curricu lum che possono vantare in pochi.